Cesa – “Codazzo istituzionale? Non ho visto clamori particolari. Nessuno ha speculato. Tranne uno, Luigi Di Maio”. Il sindaco di Cesa, Enzo Guida, entra nella polemica sollevata da Luigi Di Maio stamani, in occasione della commemorazione di don Peppe Diana a Casal di Principe, e critica il vicepresidente della Camera ed esponente del Movimento 5 Stelle.
Tutto è partito dalla lettera che Di Maio, in mattinata, ha deposto, insieme ad un mazzo di fiori, sulla tomba del sacerdote ucciso dalla camorra il 19 marzo del 1994. “Caro Don Peppe, – recitava il testo – ti hanno ucciso un’altra volta. Non sono stati i camorristi, ma premier, sottosegretari e ministri. Il Governo Renzi ha bloccato i fondi per i risarcire i famigliari delle vittime di mafia. Chi ha trovato e troverà il coraggio di denunciare la camorra, non riceverà neanche il sostegno per le spese legali. La commemorazione di oggi sarà una passerella di ipocriti. A Palazzo Chigi hanno scelto da che parte stare, purtroppo non la tua. Luigi Di Maio, 19 marzo 2016”.
Lettera che Di Maio ha postato anche sul suo profilo Facebook. Tra i commenti proprio quello del sindaco Guida: “In prima fila, in chiesa, c’erano il sindaco di Casal di Principe, Renato Franco Natale, il sindaco di Teverola, Dario Di Matteo, il sindaco di San Cipriano d’Aversa, Enzo Caterino, il sindaco di Casapesenna, Marcello De Rosa, ed io, Enzo Guida, sindaco di Cesa, con le nostre fasce tricolori a rappresentare lo Stato. Non ho visto clamori particolari. C’è stato il massimo rispetto per la figura di Don Peppe Diana. Nessuno ha speculato tranne uno, Luigi Di Maio”.
Il commento di Guida è stato poi condiviso e ritwittato sui social da molti utenti.
Sul caso è intervenuta anche la presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, presente alla cerimonia. “Non trovo assolutamente opportuno il comportamento di Di Maio. – ha detto Bindi, appena conclusa la sua visita alla tomba di don Diana – Si è dissociato dalle altre autorità visitando separatamente la tomba di don Diana, e rilasciando dichiarazioni che avrebbe dovuto fare nella sede adeguata per esercitare la funzione di controllo che spetta ad ogni parlamentare, che è il Parlamento e non la tomba di don Peppe”.
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