CASERTA. Salta la trattativa per la Indesit al ministero dello Sviluppo economico, dove sindacati, azienda e istituzioni erano riuniti da lunedì.
Secondo quanto si apprende da fonti sindacali, la situazione è degenerata ed è stata aperta la procedura di mobilità per 1.425 lavoratori, 680 dei quali in Campania. Lo strappo poco dopo le sette di stamattina. L’azienda ha criticato le organizzazioni sindacali che hanno abbandonato la trattativa.
Dopo una notte di confronto, Indesit ha dovuto constatare l’impossibilità incomprensibile di raggiungere un accordo con le organizzazioni sindacali ed è costretta a portare avanti unilateralmente il piano. Poi ha aggiunto che il mancato accordo impedisce l’accesso agli ammortizzatori sociali e penalizza i lavoratori con l’apertura della procedura di mobilità. Inoltre, Indesit afferma che avrebbe portato maggiori produzioni e a più alto valore aggiunto nei tre siti italiani e un riassorbimento graduale di lavoratori grazie ai benefici attesi dagli investimenti e al prevedibile recupero dei mercati.
Nel piano aziendale, il sitocasertano di Teverola e Carinarosarebbe diventato il centro esclusivo per la produzione di frigoriferi da incasso ad alto contenuto d’innovazione e dei piani cottura a gas da incasso.
Di fronte al fatto che stanotte non è stato possibile raggiungere un accordo, nonostante gli apprezzabili sforzi di mediazione del Governo, Indesit ha annunciato che intende procedere in modo unilaterale con l’apertura della procedura di mobilità per 1.400 lavoratori. Tuttavia, per quanto traumatica, la procedura di mobilità non rappresenta la fine delle trattative: abbiamo ancora 75 giorni di tempo per cercare una soluzione che scongiuri i licenziamenti e risulti accettabile sia per lavoratori sia per l’azienda. Lo ha detto Gianluca Ficco, coordinatore nazionale Uilm del settore elettrodomestici, che annuncia: Intraprenderemo tutte le iniziative utili a una rapida ripresa del negoziato, al fine di non vanificare i passi faticosamente fatti finora.