Parigi – A seguito degli attentati di Parigi, il presidente francese Francois Hollande aveva proposto una riforma costituzionale che prevedeva la revoca della nazionalità per i sospetti terroristi.
La decisione era stata presa dopo gli attacchi terroristici dello scorso 13 novembre al Bataclan, al I, X e XI arrondissement di Parigi e allo Stade de France, a Saint-Denis, in cui persero la vita 130 persone. Hollande però ha deciso di ritornare sui suoi passi e revocare la riforma.
Il presidente ha dato come motivazione alla rinuncia la volontà di inserire lo stato d’emergenza nella carta costituzionale. “Parti dell’opposizione sono state ostili a una revisione della Costituzione. Deploro questa posizione, e ho deciso di mettere fine al dibattito”, ha dichiarato all’Eliseo dove si sarebbero dovute riunire le Camere.
Poi nel messaggio diretto al popolo ha detto: “Non devierò dagli impegni che ho preso per garantire la sicurezza del Paese. La minaccia terroristica non è mai stata così elevata. La guerra sarà ancora lunga, serve un’azione determinata al livello europeo”.
La misura in questione era stata fortemente voluta dal premier Manuel Valls ma aveva portato ad una profonda spaccatura nella maggioranza, conducendo alle dimissioni della ministra della Giustizia Christiane Taubira.
Nel frattempo, il presidente siriano Assad ha attaccato l’occidente: “Il terrorismo è un problema di tutti. È appoggiato direttamente dalla Turchia, dalla famiglia reale saudita e da una parte degli Stati occidentali, soprattutto Francia e Regno Unito. Gli altri Stati occidentali, osservano senza fare nulla di serio”.
Secondo il capo di Stato della Siria bisogna creare un governo di unità nazionale che abbia come obiettivo quello di “lavorare alla nuova costituzione e farla votare dal popolo siriano”.