“No alla conversione dell’Opg in carcere”, Giuliano scrive al ministro Orlando

di Redazione

Aversa – In una lettera inviata al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, l’ex senatore Pasquale Giuliano, presidente dell’associazione culturale “Palaestra Normanna”, chiede di scongiurare la conversione dell’Ospedale psichiatrico giudiziario “Filippo Saporito” in un istituto di pena per detenuti “a basso indice di pericolosità”, dal momento che l’edificio è utile per la “sopravvivenza” del tribunale aversano di Napoli Nord, potendone ospitare strutture complementari.

Ecco il testo della lettera:

Signor Ministro,

Le dichiarazioni rilasciate alla stampa dal sottosegretario alla Giustizia, Gennaro Migliore, nel corso della sua recente visita al Tribunale di Napoli-nord e all’Ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa, hanno accreditato le voci, da tempo correnti in città, che attribuiscono al Governo la volontà didestinare quello che rimane dell’Opg ad istituto di  pena a basso indice di pericolosità.

Tali dichiarazioni hanno creato sconcerto ed allarme nella cittadinanza aversana, che, unitamente a partiti politici, associazioni e movimenti civici, si è prontamente e fermamente dichiarata contraria ad una siffatta ipotizzata riconversione.

Come è a Sua conoscenza, signor Ministro, il complesso che ospitava il “vecchio” Ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa, il primo ed il più grande d’Italia, che, situato nel cuore del centro storico, si estendeva su una superficie di molti ettari, fu, anni addietro, diviso in due: in una parte, completamente ristrutturata con una rilevante spesa, fu allocata la Scuola di Polizia penitenziaria, che, inaugurata dall’allora ministro della Giustizia, on. Roberto Castelli, e dall’allora direttore del D.A.P., Giovanni Tinebra, iniziò la sua attività di formazione nel 2002, fino a quando, nel settembre del 2013, ha fatto posto al neo istituito Tribunale di Napoli- Nord; nella restante parte, anche dopo la chiusura “ufficiale” dell’Istituto, continuarono ad essere ospitati i ricoverati che man mano, nel tempo, anche a seguito dei noti interventi legislativi,  si sono attualmente ridotti a  meno di 20 e sono in attesa di essere trasferiti presso le residenze per l’espiazione di misure di sicurezza (Rems).

Signor Ministro, da tempo Aversa insegue la legittima aspirazione di trasformare quella che nel corso di quasi un secolo e mezzo è stata un’isola estranea alla città in una “realtà” che deve integrarsi nel tessuto urbano e vivere nella città e con la città. Già con la presenza della Scuola di Polizia Penitenziaria ed ora del Tribunale, si è in parte creata questa osmosi virtuosa, che peraltro si implementerà allorché si avrà anche la disponibilità dell’edificio detto della “Cavallerizza”, ubicato nell’attuale area dell’Opg, dove sono in corso impegnativi  lavori per destinarlo ad aula-bunker.

Per la verità, già anni or sono fu dallo scrivente, nella sua veste sia di parlamentare  che di sottosegretario alla Giustizia,  rappresentato ai vertici del D.a.p. ed all’allora ministro della Giustizia un progetto, corredato da planimetrie e da una serie di dati, con il quale, tra l’altro, con una strada  di collegamento tra via Cavallerizza e via Filippo Saporito, si voleva facilitare “l’apertura” della struttura ospedaliera alla città, consentendone così quasi un'”attiva” integrazione fisica. Varie vicende amministrative e l’alternanza delle guide politiche furono però di ostacolo alla realizzazione di tale progetto.

La ipotizzata e assai temuta riconversione della restante parte dell’Opg ad istituto di pena viene ora a frustrare ogni legittima aspettativa della città e rischia non solo di radicare ancora di più quel residuo isolamento che si voleva cancellare, ma si trasforma addirittura, per intuibili ragioni legate alla presenza di una struttura carceraria nel cuore della città, in una ulteriore, evidente “criticità” che aggrava la non facile vivibilità del territorio.

Se si scongiura questa allarmante eventualità, non è difficile immaginare quali potrebbero essere gli enormi vantaggi che conseguirebbero (anche) all’esercizio della giurisdizione se si destinasse l’attuale complesso dell’Opg a strutture complementari del Tribunale, quali, ad esempio, quella del Giudice di pace (che a breve, stando all’annuncio dell’on Migliore, dovrebbe insediarsi in un’ala del neo istituito Tribunale, limitandone pertanto, in maniera severa, spazi, agibilità e potenzialità), o a strutture  vocate alla convegnistica, o comunque  polifunzionali e, evento per la nostra conurbazione di rilevante importanza, aperte alla fruibilità dell’intero territorio.

Una siffatta soluzione, del tutto auspicabile, fortemente attesa da tutta la cittadinanza aversana e dal popoloso circondario, e peraltro di agevole fattibilità, comporterebbe probabilmente un impegno finanziario inferiore a quello necessario per la paventata riconversione a struttura carceraria e avrebbe anche il significato di un’apprezzabile attenzione per un territorio sinora non ancora gratificato per gli enormi sacrifici che è stato costretto a sopportare.

Signor Ministro, la città di Aversa nutre con fiducia la speranza che un suo autorevole e dirimente intervento scongiuri la temuta e dannosa riconversione, contribuendo così a migliorare quel livello di dignitosa vivibilità da tempo inseguito.

Grato per l’attenzione che vorrà riservare a questa mia, mi ritenga a Sua disposizione per rappresentarLe in maniera più analitica quanto più sopra sommariamente esposto. 

Con i sensi della mia più alta stima, La saluto con viva cordialità.

Pasquale Giuliano – presidente dell’associazione culturale “Palaestra normanna”

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