Lì dove tutto è cominciato. Francesco Sole chiude con Internet e abbandona i social network. “Questo è il mio ultimo post, poi spegnerò il cellulare. Mi sono posto un obiettivo: vivere senza internet. Senza telefono. L’ansia ci incatena ai cellulari. Ma si può vivere senza?”, ha annunciato prima di sparire dalla Rete. “Ho staccato la mia pagina Facebook, tolto i video da Youtube, chiuso Instagram”, ha annunciato Francesco Sole prima di chiudere tutti i suoi profili social.
Una scelta che va controcorrente rispetto alla sua fama, che è cominciata proprio dalla rete, ma che ha una ragione ben precisa: raccontare l’esperimento nel suo secondo libro: “Inizierò a scrivere un nuovo libro dove voglio raccontare queste dipendenze, questa generazione, fatta di persone che spesso si disperano più per uno schermo rotto che un cuore spezzato. Lo farò senza avere uno schermo davanti, osserverò il mondo attraverso i miei occhi”.
La webstar e conduttore tv ha affidato il suo messaggio d’addio a un lungo videomessaggio: “Portiamo gli smartphone sempre con noi: sulla tavola mentre mangiamo, sul comodino a fianco del letto quando andiamo a dormire, lo portiamo persino in bagno con noi il più delle volte – si sfoga Sole – Siamo incatenati a un mondo virtuale che non rispecchia la realtà, con le mani legate a telefoni che ormai non usiamo più per telefonare. E tutto questo è diventato un’abitudine, un’abitudine di cui sono stanco. Sono stanco di parlare a chi guarda uno schermo e non i miei occhi, sono stanco di controllare se mi è arrivata una notifica quando metto il cellulare silenzioso, sono stanco di aver bisogno continuamente del carica batteria se non so una strada e il telefono è scarico. Sono stanco di essere mollato con un messaggio”.
E ancora: “I cellulari sono nati per tagliare le distanze fra le persone lontane, ma ormai sono diventati barriere tra persone nella stessa stanza. Così ho deciso di togliermi dai social e staccare il cellulare. Voglio provare a vivere senza. Capire se al giorno d’oggi, senza cellulari e social network si può vivere o si deve sopravvivere. Magari resisterò un’ora, magari tre giorni o magari non lo accenderò più. Lo scoprirò. Per un social dipendente cronico come me, non sarà facile”.