Essere un angelo non è cosa semplice e lo sanno bene le modelle di Victoria’s Secret che , anche se reticenti a raccontare tutta la verità, hanno più volte mostrato la loro insofferenza nei confronti dei rigidissimi regimi alimentari imposti dagli addette del settore.
L’ultima a parlare è stata Erin Heatherton che, nella squadra di indossatrici del noto brand di lingerie per tre anni, denuncia in un intervista le pressioni insostenibili che le venivano fatte per rientrare nei loro canoni di bellezza, finché un giorno ha detto basta.“Durante le mie ultime due sfilate per Victoria’s Secret mi dissero che dovevo dimagrire. ‘Siete seri?’ è l’unica risposta a cui riuscivo a pensare”. Erin si allenava due volte al giorno e seguiva la dieta che viene imposta a tutti gli angeli prima dello show, ma qualcosa a un certo punto è andato storto. Prima di tutto con se stessa.
“Mi stavo deprimendo molto – denuncia ancora la modella – mi allenavo duramente ma sentivo che il mio corpo opponeva resistenza e una sera, tornata a casa dopo il workout, sono arrivata al punto di guardare il cibo e pensare che forse era meglio non mangiare del tutto. Mi resi conto che non potevo più andare in passerella e fingere con tutte le donne che mi vedevano come modello di riferimento che avere quel corpo fosse semplice e qualcosa che tutti possono fare”.
Erin non è l’unica a essersi ribellata alla taglia 0 per non ammalarsi mentalmente e fisicamente. Per esempio, la modella svedese Agnes Hedengård ha girato una video-denuncia su Youtube dove mostra il suo fisico magro ed esile, a dispetto dei rifiuti ricevuti in alcuni casting per colpa dei fianchi “troppo formosi” secondo gli standard del sistema moda. Bianca Balti, invece, criticata di essere grassa a tre mesi di distanza dal parto, aveva rivendicato il diritto di sentirsi bene con il suo corpo.
Ma cosa n’è di tutte le altre che non riescono a dire no alla rigidità di quel sistema che continua a fare “vittime”? Se da qualche parte pare esserci un segnale positivo, vedi le modelle come Erin che danno un messaggio a chi le passerelle le guarda senza viverle davvero, dall’altro ci sono i brand che continuano a scegliere, ora anche per le campagne pubblicitarie, modelle scheletriche e rinsecchite. Non essere un po’ il cane che si morde la coda?