Palermo – Un maxi-sbarco di migranti è avvenuto a Palermo, mercoledì mattina, quando 900 profughi hanno raggiunto la costa sicula. Mentre tre presunti scafisti sono finiti in manette.
La polizia e la guardia di finanza hanno fermato due senegalesi e un gambiano, accusati di essere gli organizzatori del viaggio della speranza che ha condotto in Italia un gran numero di profughi, tratti in salvo dalla nave norvegese “Siem Pilot” e dai soccorritori del programma “Triton”.
Gli stranieri sono accusati di favoreggiamento all’immigrazione clandestina e ingresso illegale nel territorio dello Stato e sono stati rinchiusi nel carcere di Pagliarelli. Gli investigatori della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza hanno individuato i tre attraverso l’attenta osservazione dei filmati e delle immagini raccolte a bordo della nave, nonché grazie alle dichiarazioni rese da alcuni migranti. Dalle indagini svolte sono emerse prevaricazioni e sofferenze subite dai migranti, soprattutto nelle fasi preparatorie del viaggio per raggiungere le coste italiane.
Secondo le forze dell’ordine, al momento della partenza, i gommoni sarebbero stati seguiti da altre imbarcazioni con a bordo uomini libici armati. Per ogni viaggio, ciascun migrante è stato costretto a versare ai trafficanti somme tra i 1.200 e 3.500 euro.
Nel frattempo, a Catania, uno scafista è stato scoperto tale a causa di un selfie. Si tratta di Mohamed Ginechi, marocchino di 22 anni. La polizia, quando lo ha fermato, ha trovato uno scatto sul suo cellulare che lo ritraeva sul barcone fra i migranti con un telefono satellitare in mano, telefono poi non ritrovato dagli investigatori.