Napoli. Sono 11 gli indagati per associazione per delinquere e contrabbando di oli minerali, in seguito al blitz degli uomini della Guardia di Finanza del gruppo di Torre Annunziata, coordinate e diretti dalla Procura di Napoli.
I finanzieri hanno inoltre sequestrate beni per un valore complessivo di 1 milione di euro. Risultano indagati, inoltre, altri sette soggetti, tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, delle attività illecite, tra i quali gli acquirenti del gasolio contrabbandato e due prestanome intestatari di alcune autobotti utilizzate.
L’articolata attività investigativa svolta prende l’avvio dall’arresto in flagranza di reato di tre persone, due delle quali raggiunte da misura cautelare, le quali, all’interno dell’autoparco di una società di trasporti di Striano (Napoli), erano intenti al travaso di prodotti petroliferi da due autocarri a cisterne presenti sul posto. Nell’occasione si procedeva al sequestro dei due autocarri, di un semirimorchio e delle cinque cisterne contenenti complessivamente 10mila litri di gasolio di contrabbando.
l successivi approfondimenti investigativi hanno consentito di accertare che il prodotto contrabbandato risultava denaturato, si trattava cioè di gasolio per il quale, all’epoca dei fatti, era prevista l’esenzione sia della relativa accisa che dell’Iva, poiché destinato ai motopescherecci utilizzati per la pesca commerciale, d’altura e costiera.
In pratica, i soggetti indagati compravano gasolio al prezzo agevolato riservato ai pescatori, che oscillava da 0,63 a 0,73 al litro, a fronte di quello generale, praticato all’epoca dai distributori, di circa 1,75 al litro. In seguito è stata avviata un’attività di monitoraggio nell’area portuale utilizzando anche le immagini ottenute dalle telecamere installate dai finanzieri nell’area.
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Le indagini, poi, hanno permesso di appurare che i motopescherecci individuati erano utilizzati solamente come cisterne, in quanto, in tutto il periodo delle attività investigative, gli stessi non sono mai stati utilizzati per pescare.
Altro aspetto significativo, era il fatto che le persone indagate agivano all’interno del porto con fare a volte spavaldo, chiedendo a persone che pescavano di allontanarsi, in quanto intralciavano le operazioni di trasbordo dal motopeschereccio agli autocarri, e facendo, in due occasioni, addirittura spostare delle coppie di giovani sposi.
Complessivamente, nel corso delle indagini svolte sono stati sottoposti a sequestro 22.600 litri di gasolio, 7 autocarri, 1 semirimorchio, 25 cisterne, 7 elettropompe complete di tubo in gomma e relative pistole erogatrici, nonché di accertare il consumo in frode di 140mila litri di prodotto esente da imposta.
Oltre alla esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare, è stato eseguito anche il sequestro preventivo di ulteriori beni utilizzati per l’illecita attività, tra cui 6 autocarri, 5 autovetture, 2 motocicli e 4 motopescherecci, per un valore complessivo di circa 1 milione di euro.