Roma – Il premier Matteo Renzi si mostra risoluto durante la diretta facebook #MatteoRisponde, un “evento” social per parlare in modo più familiare al popolo della rete. Inizia subito col discorso sulle ipotesi “neo-centrista” e riprende la definizione di bipolarista convinto. “No – ha sottolineato replicando a chi gli chiede se l’antidoto ai populismi possa essere questo – credo nel bipolarismo. Per questo credo nel Partito Democratico”.
Il capo del governo fa sapere anche di puntare a una approvazione rapida delle Unioni Civili con una probabile fiducia alla Camera e annuncia un provvedimento sulle partite Iva tra maggio e giugno. “Il 9 maggio inizierà il voto sulle unioni civili; l’approvazione dipenderà se mettiamo la fiducia. Non lo abbiamo ancora deciso, non è sicura ma è probabile”, ha detto Renzi. “Sì – ha continuato – al sostegno per le partite Iva: tra maggio e giugno con un provvedimento sulla competitività cercheremo di dare una mano più forte alle partite Iva”.
“Abbassare l’Iva – puntualizza – in questo momento non è la priorità. È stata aumentata per ultimo dal governo che mi ha preceduto, nel settembre 2013. Non ho condiviso quella scelta ma ora immaginare che avendo soldi per far risparmiare le tasse si vada sull’Iva è un errore tattico. Dobbiamo mettere più denari in mano ai lavoratori e consentire agli imprenditori di avere sconti fiscali se investono sulla propria azienda, non se portano i soldi a spasso”.
Renzi parla a tutto campo puntualizzando anche la posizione dei Dem sul fronte della giustizia e della lotta alla corruzione. “Ogni volta – sottolinea – che emerge una storia di corruzione io mi indigno, mi arrabbio. Ma tutti dobbiamo riconoscere che ci sono distinzioni tra intere categorie e singoli o gruppi organizzati che commettono errori”. “Non si può sparare nel mucchio perché se dici che son tutti uguali poi i ladri la fanno franca. Guai a generalizzare perché chi generalizza fa il gioco di chi ruba”.
E ancora sulla lotta alla corruzione: “Regole più dure? Noi ci siamo, non abbiamo paura. Non è mai troppo quello che si fa, siamo pronti a dare una mano non solo alle amministrazioni locali”. “Io credo che il controllo occorra ovunque. Regole dure le abbiamo già fatte ma sempre pronti a fare di più”, afferma, rispondendo a una domanda di chi invoca più controllo sui reati nelle piccole amministrazioni.