Hasan, il bambino in fuga dalla guerra per essere operato a Napoli

di Redazione

 Napoli. I suoi occhi e il suo sorriso valgono più di mille parole. Il suo nome è Hasan, un bambino di otto anni, palestinese che quasi non respirava più quando è arrivato al reparto di cardiochirurgia pediatrica del secondo policlinico di Napoli.

Il suo cuoricino stava smettendo di battere a causa di una gravissima cardiopatia congenita. E la mamma, pur di salvare suo figlio, ha rischiato la vita, violando il divieto di uscire dai campi profughi in Siria, attraversando il fuoco incrociato dei cecchini, per arrivare dapprima in Libano e poi in Italia dal dottor Carlo Vosa che con la sua equipe ha salvato la vita al piccolo Hasan.

Ora il piccolo palestinese ha vinto la sua battaglia. E sorride contento guardando i cartoni animati insieme alla mamma nella reparto di terapia intensiva del policlinico federiciano. Cammina, saluta e scherza con tutti grazie ad un’operazione unica nel suo genere condotta dal professore Vosa che gli ha innestato un condotto valvolare espiantato da un’autopsia giudiziaria con il placet del procuratore Colangelo e del procuratore aggiunto Melillo.

Ce l’ha fatta Hasan, in fuga dalla guerra, ha vinto la sua battaglia, grazie alla scienza, alla fede e all’amore di sua madre che ha rischiato la vita per salvare suo figlio e che adesso può guardare al futuro con maggiore serenità.

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