Carinaro – Con sentenza depositata il 5 maggio scorso, l’ottava sezione del Tar della Campania, nel dichiarare cessata la materia del contendere, ha condannato il Comune di Carinaro al pagamento delle spese processuali di 1.500 euro, oltre al contributo unificato e agli accessori dai legge, perché il Comune, a mezzo del suo legale, ha comunicato in udienza di aver qualche giorno prima revocato tutti gli atti, compresi quelli della gara di appalto già in corso, per realizzare l’isola ecologica a distanza di pochi metri dai cancelli del nuovo cimitero.
“Se a questo aggiungiamo i circa 3mila euro per pagare l’avvocato del Comune, incaricato soltanto di comunicare in udienza che il Comune aveva ritirato le deliberazioni adottate, dobbiamo prendere atto che il danaro dei cittadini viene vergognosamente sperperato dai nostri amministratori”, commentano dal gruppo di opposizione “Uniti per Cambiare” che rivolgono, a questo punto, alcune domande alla maggioranza: “Per quanto tempo l’opposizione consiliare aveva segnalato tutte le palesi illegittimità, amministrative e tecniche, che si commettevano nel portare avanti quel progetto? Perché, cocciutamente, non si è voluto prendere atto delle nostre segnalazioni e costringere alcuni cittadini a proporre ricorso avanti al Tribunale amministrativo regionale? Non era meglio revocare gli atti prima della presentazione del ricorso, così si sarebbero risparmiati i circa 6mila euro, che sono soldi dei cittadini? Vedremo cosa penserà la Corte dei Conti di questo irresponsabile modo di spendere il pubblico danaro”.
“Nel nostro confronto con l’Amministrazione su questo argomento – continuano i consiglieri guidati dal capogruppo Giuseppe Barbato – abbiamo sempre detto che in questa vicenda non c’era chi perdeva e chi vinceva, perché a perdere o a vincere erano soltanto i cittadini del Rione Cimitero”.
L’opposizione, poi, apre al dialogo: “Di fronte ad una sentenza che conferma la fondatezza delle nostre osservazioni non sbandieriamo trionfalismi. Anzi, essa ci induce a chiedere all’Amministrazione che è venuto il momento di sederci tutti attorno ad un tavolo e cercare di individuare una diversa localizzazione per l’isola ecologica. Noi siamo pronti e disponibili a fare la nostra costruttiva parte. Il cimitero viene comunemente definito come ‘camposanto’, ossia luogo in cui riposano le anime dei Defunti, un luogo che non merita lo sfregio di veder realizzato, a pochi metri dai suoi cancelli, un deposito di rifiuti. E’ un’esigenza – concludono – che viene espressa dai cittadini del Rione Cimitero e che viene reclamata da una intera città che pretende rispetto e decoro per tutti i cari estinti”.