Bergamo – E’ stato necessario l’intervento degli agenti della questura per una rissa tra cittadini, avvenuta all’ingresso del tribunale di Bergamo, dove era in corso il processo per l’omicidio di Yara Gambirasio.
Fin dalla mattinata molte persone si erano messe in coda per entrare in aula e ascoltare la requisitoria del pubblico ministero Letizia Ruggeri. Dopo la pausa pranzo si è formata una coda di fronte all’ingresso principale del tribunale di via Borfuro. La gente si è messa in coda aspettando un’ora prima di poter entrare. Forse è stata proprio l’attesa ad aver creato tensione.
Non è chiaro quale sia stato il motivo che abbia provocato la lite, in cui pare siano rimasti tutti illesi.
Quella di venerdì mattina è stata la 39esima udienza del processo iniziato il 3 luglio di un anno fa. “Ipotizzammo di tutto, dallo scambio di persona al rapimento – ha detto il pm Letizia Ruggieri che potrebbe chiedere contro l’accusato Massimo Bossetti, l’ergastolo – e questo lo dico perchè fummo costretti ad andare a vedere il vissuto di questa ragazza. Emerse che era una ragazza normalissima, senza alcun segreto”.
“E’ un’indagine che non ha avuto pari non solo nel nostro Paese, ma anche in tutti Paesi del mondo”, ha aggiunto la Ruggieri.
Nel corso dell’udienza, sono stati forniti ulteriori dettagli relativi alla morte della ragazzina di Brembate. ” Yara non è morta subito – ha spiegato il pm – c’è stata una lunga agonia. La vittima si è resa conto dei colpi, ha provato paura e dolore. E’ stata abbandonata in un campo, ha vissuto una condizione di stress agonico, infatti la funzione cardiocircolatoria non è cessata di colpo ma in successione: il decesso è stato legato a diversi fattori collegati a colpi inferti, ipotermia e stress”.