Sette egiziani e un cittadino siriano sono stati fermati dopo lo sbarco al porto di Palermo dalla nave “Rio Segura” della “guardia civil” spagnola, inserita nella missione Frontex, di 173 migranti, soccorsi in acque internazionali lo scorso 12 maggio.
La squadra mobile della polizia, in collaborazione con il Gico della Guardia di finanza e il personale del Gruppo interforze contrasto immigrazione clandestina di Siracusa, li ha individuati quali “scafisti” del peschereccio partito giorni addietro dalle coste libiche e giunto in acque internazionali dopo aver raccolto diversi gruppi di migranti anche sulle coste egiziane, per un totale di 515 passeggeri di diverse nazionalità subsahariane e mediorientali.
Il peschereccio è stato soccorso dalla nave spagnola e da nave Peluso della Guardia Costiera, Peluso”, la prima sbarcata a Palermo e l’altra al porto commerciale di Augusta con i restanti 342.
Gli investigatori, impegnati nei due porti e affiancati ai soccorritori, hanno ricostruito le drammatiche fasi di trasbordo e navigazione dalle coste nordafricane fino al canale di Sicilia dei migranti: si è appurato che il peschereccio, soccorso nel Canale di Sicilia fosse solo l’ultimo punto di raccolta di una lunga serie di trasbordi effettuati attraverso piccole imbarcazioni dalle coste africane, nel corso della navigazione, durata oltre dieci giorni.
Dalle testimonianze raccolte è emerso, inoltre, un tragico spaccato di prevaricazioni e sofferenze patite dai migranti, soprattutto nel corso della navigazione, durante la quale i migranti erano costretti a pagare, agli scafisti, acqua e cibo.