Carinaro – Da quando la sezione del Pd di Carinaro ha perso il timoniere, perché svenduta da marinai traditori e assetati di potere, senza più il coinvolgimento del “tenente di vascello”, si è trasformata, con atti di pirateria, in un comitato elettorale a difesa di questa amministrazione che nulla produce se non spudorate clientele.
In questi ultimi giorni, poi, subito dopo l’articolo dell’amico Torino e l’inaugurazione del circolo culturale “Terra nostra”, alla quale ha partecipato un folto numero di giovani professionisti, il comitato elettorale di piazza Trieste ha preso le sembianze di una “vecchia lavanderia privata”: i panni stesi sul balcone (bandiera e simbolo del Pd) sotto la guida, non so di quale regia, dopo essere stati coperti, sono stati poi riscoperti.
E’ il bello o è il cattivo tempo che fa questi scherzi? Oppure, il riportare alla luce, dopo l’oscuramento, il simbolo del partito, è il tentativo di riabilitare l’immagine di un sindaco ormai deteriorata, che, pur sostenendo di appartenere al Pd non si tessera e che, a suo piacimento, fa oscurare il simbolo e, dopo le critiche, lo fa esporre? Sono atteggiamenti di prepotenza e, nello stesso tempo, fanciulleschi, come li ha definiti Torino, che dimostrano i limiti di una classe dirigente.
Vorrei ricordare a coloro che frequentano quei locali, e a tutta la cittadinanza che, formalmente, il Pd, al momento, non esiste: non c’è un segretario, non c’è più un commissario e, quelli che frequentano l’ex sezione Pd, non si sono tesserati, dopo aver “buttato fuori”, con prepotenza, il garante, in occasione del rinnovo delle tessere. Ciò sta a significare che nessuno può utilizzare il simbolo che va “congelato” in attesa che la situazione si chiarisca a livello provinciale.
Sarebbero, invece, più legittimati quelli che si sono tesserati al partito (circa 40 persone), quelli che hanno una storia politica alle spalle, quelli che, negli ultimi dieci anni, hanno resuscitato, inserendola nel circuito democratico, la vecchia sinistra massimalista che, nonostante le varie evoluzioni, a Carinaro, non ha cambiato pelle, restando tale. Potremmo pretendere il simbolo, ma non lo facciamo per serietà politica, e anche perché, pur essendo ancora iscritti al Pd, ormai siamo “da un’altra parte”.
Abbiamo, in questi giorni, dato vita a un nuovo sodalizio, aperto anche a sensibilità diverse dal Pd, con l’obiettivo di formare una nuova classe dirigente, di discutere di problemi del territorio per la mancanza di un dibattito nel paese (d’altra parte, quale discussione può mettere in atto un comitato elettorale?), di dare giudizi, positivi o negativi, sull’operato dell’amministrazione. Su quest’ultima, per il momento, il giudizio non può essere che negativo, sia sul piano politico che su quello amministrativo.
Sul piano politico, la parte del Pd che appoggia l’amministrazione, ha distrutto un partito con comportamenti arroganti e antidemocratici (taroccamento delle tessere, mancato rispetto nei confronti del garante, esposizione di panni al sole e rientro quando c’è la pioggia), contribuendo anche alla nascita di nuove organizzazioni.
Sul piano amministrativo, la giunta in carica, poi (sono varie le aree politiche che la compongono), non ha realizzato nulla; ha distribuito solo incarichi a parenti di consiglieri, assessori e impiegati; ha allungato i tempi per la consegna di opere già realizzate dalla passata amministrazione.
Qualcosa di nuovo c’è: la testardaggine a collocare, per una seconda volta, l’isola ecologica a pochi metri dal cimitero, nonostante la bocciatura da parte dei cittadini. Sarà questa operazione e altre poco trasparenti (vedi modifiche al piano regolatore) che, unite all’arroganza e all’inefficienza, porteranno l’amministrazione in carica al completo fallimento.
Biagio Masi