Napoli. Introdurremo nei prossimi giorni una norma che consenta a chi ha iniziato percorsi di recupero, negli istituti di pena, di non interromperli a 21 anni, ma di arrivare fino a 25.
Lo ha detto Andrea Orlando, ministro della Giustizia, nel corso della sua visita al carcere minorile di Nisida, a Napoli.
Talvolta percorsi di recupero che hanno dato risultati vengono inficiati dal fatto che a 21 anni si va nel carcere dei grandi. Oggi ho annunciato che proseguiranno fino ai 25 anni per non vanificare lo sforzo di tutti. Questo significa – ha aggiunto – non buttare via un percorso positivo. In questi anni, il minorile è stato l’ambito dove è stato sviluppato un modello poi esteso a tutto il servizio giustizia – ha proseguito – anche in questi casi ci sono stimoli molto importanti.
Per annunciare questa novità il ministro Orlando ha scelto Nisida, dove si è recato stamane in compagnia del suo capo di gabinetto, Giovanni Melillo. Scelta non casuale, visto che parlando, il guardasigilli, ha promosso l’operato dell’istituto penitenziario minorile: Qui si sta realizzando un progetto importante, non semplicemente l’esecuzione della pena.
Attraverso i progetti, si recupera la vita dei ragazzi, cosa che, ha aggiunto il ministro, non ha minor valore di quando i privati investono per il recupero di opere d’arte, anche perché, come ha affermato, recuperare un giovane è recuperare un’opera d’arte.
Nel corso della mattinata è stato presentato il volume Il diario di Nisida, parole e immagini, realizzato dai ragazzi del carcere minorile, frutto di un progetto finanziato dalla Fondazione Vodafone Italia.
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