Casaluce, protesta contro il centro di accoglienza per immigrati

di Redazione

Casaluce – Già la settimana scorsa un nutrito gruppo di cittadini si era dato appuntamento davanti al bene confiscato alla camorra appartenuto a Bidognetti e consegnato al Comune più di un anno e mezzo fa, per dire ‘No’ alla decisione adottata dal sindaco Rany Pagano e dalla sua  Giunta di destinare la struttura a centro abitativo per accoglienza di immigrati; decisione questa, a detta del primo cittadino, imposta a tutti i 104 sindaci della Provincia dalla Prefettura di Caserta in sede di riunione dove, appunto, erano presenti tutte le fasce tricolori di Terra di Lavoro.

Non la pensano così, invece, i promotori e gli organizzatori della manifestazione di protesta pacifica che sabato mattina sfilerà in alcune strade del paese con un corteo che partirà, dalle ore 9, davanti al bene confiscato e che terminerà a piazza Statuto, la roccaforte e sede di residenza privata del sindaco Pagano, “per manifestare – fanno sapere i promotori – l’assoluto dissenso verso un provvedimento che penalizza non solo i residenti di via Martin Luther King del Rione Casalnuovo, già penalizzati da un contesto sociale e di vivibilità abbastanza difficile e complicato, ma penalizza l’intera collettività, e in particolar modo, quella fascia di cittadini che da tanti anni fanno fatica a sopravvivere e che necessiterebbero di una concreta e particolare attenzione da parte di chi amministra la cosa pubblica e che dovrebbe quanto meno cercare di venire incontro a tutte quelle problematiche di natura economica che sono per l’appunto alla base di queste criticità”.

“E invece – chiosano gli organizzatori – il sindaco e i suoi anziché preoccuparsi dei loro concittadini si preoccupano di persone che, per carità di Dio, provengono da realtà lo stesso difficili e complicate dove veramente esiste l’inferno e che sarebbe disumano non porgergli la mano, ma questa mano la si può dare lo stesso e diversamente, magari trovando una soluzione alternativa che non ricada per forza sulla struttura oggi oggetto di contesa e nemmeno su altre strutture o beni comuni che insistono sul territorio e che ricordiamo a chi magari se lo fosse dimenticato, appartengono a tutta la comunità e che devono essere messe a disposizione di tutti i cittadini per attività di carattere socio-culturale o anche per esempio, per ospitare uffici della Asl di cui il territorio da anni e anni è completamente carente, costringendo di fatto i residenti ad andare fuori paese, con tutte le difficoltà che si possono immaginare, per ottenere delle prestazioni sanitarie, anche se solo trattasi di un normale vaccino”.

“Quindi – concludono gli organizzatori – sabato mattina faremo capire i motivi della nostra protesta che più che protesta è una esternazione di dissenso verso un provvedimento che riteniamo inutile e dannoso per l’intera comunità e per il paese. Siamo altresì disponibili a sederci ad un tavolo con gli amministratori per cercare di trovare assieme delle soluzioni valide e alternative a quelle prospettate dal primo cittadino. Noi – sottolineano – non siamo assolutamente razzisti come qualcuno ci vorrebbe far passare, noi, siamo a favore dell’accoglienza e della solidarietà, ma questa accoglienza, le modalità di questa accoglienza, non deve essere decisa solo da sei persone che sì, è vero, sono stati delegati dal popolo col il voto, ma è pur vero che quando si tratta di questioni che interessano da vicino i cittadini e che mettono a serio rischio la già precaria vivibilità del territorio, riteniamo che quanto meno il sindaco prima di intraprendere una decisione del genere, così importante,  si senta in dovere di interpellare la cittadinanza tutta per sapere cosa ne pensa. Le decisioni, non vengono prese solo perché uno è stato votato dal popolo oppure perché lo si ritiene opportuno, le decisioni, ed in particolar modo quelle importanti, di una certa rilevanza, vanno prese in sintonia con il popolo che fine a prova contraria, è sovrano, o per il primo cittadino, visto che ci ha apostrofato come ‘quattro dementi’, solo per aver osato dissentire, siamo solo dei numeri che può giostrare come e quando gli pare e piace?”.

VOLANTINO PROTESTA

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