Napoli. Calcinacci, pezzi di intonaco, piastrelle. È come se la città stesse improvvisamente cedendo: crolli, sfarinamenti, caduta di detriti vengono segnalati da una parte all’altra della città. Dal centro storico a Mergellina, a Pianura.
Numerosi i casiche, nella giornata del 16 luglio, hanno richiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Il primo all’alba, al civico 9 di vico San Nicola dei Caserti, ad angolo con via Pietro Colletta. Da un palazzo di tre piani ha ceduto il cornicione, sfasciando un taxi e un’auto in sosta.
Le lancette dell’orologio segnavano le 4.30 passate, quando alcuni residenti hanno lanciato l’allarme dopo aver sentito il tonfo dei massi sul selciato. Sul posto sono giunti tempestivamente i vigili del fuoco, che hanno monitorato l’area interessata dal crollo insieme alla polizia municipale. L’edificio è disabitato da oltre trent’anni, come spiegano i residenti. Tranne un tentativo di occupazione abusiva da parte di alcune famiglie una decina di anni fa.
Il palazzo ‘fantasma’, infatti, è rimasto abbandonato all’incuria non si sa più da quanti anni. Seppure vi sia stata una ristrutturazione da parte del proprietario. Ma anche questo è un dato che, al momento, non risulta noto. ‘Potrebbe essere proprietà di un magistrato’, dicono all’unisono i residenti, che ricordano: ‘Fu costruito, come altri immobili nella zona di via Colletta, tra gli anni ’20 e ’30 del novecento, che furono acquistati da numerosi giudici per la vicinanza col Tribunale di Castel Capuano. Ma oggi non sappiamo chi siano i proprietari’.
Eppure, all’alba, si è sfiorata la tragedia in vico San Nicola dei Caserti, dove quei grossi massi piovuti dal tetto avrebbero potuto colpire un passante o un automobilista. ‘Sono salvo per miracolo — dice il proprietario del taxi danneggiato dal crollo, che preferisce mantenere l’anonimato – . La mia auto era in sosta, perché sarei uscito più tardi per il turno di lavoro. È stata solo una fatalità che non sia dovuto andare a lavorare a quell’ora. Adesso mi ritrovo il taxi sfasciato e un danno ingente dal punto di vista economico’.
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Sul posto è giunto anche Armando Simeone, consigliere della quarta Municipalità, che tuona: ‘Per fortuna è accaduto di notte, distruggendo un paio di auto in sosta. Ma cosa sarebbe successo di giorno, col passaggio di tante persone? È scandaloso che ci sia chi lascia nell’incuria e disabitato un intero fabbricato in pieno centro storico, mentre c’è carenza di alloggi. Il Comune si dovrebbe attivare con i suoi mezzi per costatare se l’immobile è coperto da assicurazione e soprattutto verificare di chi sia la proprietà. Sono anni che dalla Municipalità invochiamo un censimento dei palazzi abbandonati e dei terranei occupati abusivamente in quella zona’.
Sempre giovedì mattina un altro crollo si è verificato dal tetto della funicolare di Mergellina. Il servizio, come annunciato dall’Anm, è stato subito sospeso per lavori di messa in sicurezza della facciata, come disposto dai vigili del fuoco giunti sul posto. L’azienda di trasporto pubblico ha, inoltre, provveduto alla sostituzione del servizio con la linea bus 621 con frequenza ogni 15 minuti.
Una tragedia si è quasi sfiorata anche dall’altra parte della città, nel quartiere di Pianura. Qui, mercoledì mattina, in via Escrivà una donna di 74 anni è rimasta ferita in seguito alla ‘pioggia’ di calcinacci dal balcone di uno degli alloggi popolari del Comune nelle cosiddette case gialle. Trasportata d’urgenza al pronto soccorso del San Paolo, l’anziana ha riportato un trauma facciale dovuto alla caduta sui calcinacci abbandonati sul selciato.
‘Avevano allertato il Comune due mesi fa – dice il consigliere della nona Municipalità Pasquale Strazzullo – ma nessuno è intervenuto. L’Amministrazione non cura la manutenzione del suo patrimonio e con il passaggio dalla Romeo alla Napoli servizi la situazione è peggiorata. Nelle palazzine di via Escrivà vivono oltre 150 famiglie, che pagano regolarmente il fitto e che hanno finanche adottato le aiuole antistanti gli edifici per curare il verde da sè. Quindici giorni fa inviai la segnalazione del pericolo di quel balcone al primo piano. Il Comune fece un sopralluogo ma si sono limitati a recintare l’area a rischio crollo e oggi abbiamo sfiorato un’altra tragedia’.