Enrico De Cristofaro. E’ l’architetto aversano, a capo di una coalizione di otto liste civiche di ispirazione di centrosinistra, il nuovo sindaco di Aversa. Ha, infatti, battuto al ballottaggio il giovane candidato del centrosinistra Marco Villano, consigliere comunale uscente del Pd, continuando la striscia positiva del centrodestra che, oramai, governa la città normanna dal 2002. De Cristofaro, quando, oramai, sono giunti i risultati di buona parte delle 52 sezioni cittadine, ha ottenuto intorno al 55% contro il 45% del suo avversario.
Il neo sindaco impegnato nei festeggiamenti nel quartier generale di piazza Trieste e Trento, prima, e in piazza Municipio, dopo, attorniato da numerosi giovani ha commentato: “Ora è il momento dei festeggiamenti. Voglio ringraziare quanti mi sono stati vicini. Questa è la mia squadra altro che padrini e padroni. In questo momento voglio ringraziare anche Marco Villano, Mariagrazia Mazzoni e Gianpaolo Dello Vicario per aver dato vita ad una campagna elettorale sostanzialmente corretta. Da domani si inizia a lavorare”.
A commentare il risultato anche Giampiero Zinzi, consigliere regionale azzurro e supporter di De Cristofaro, non appoggiato da Fi ufficiale, che ha dichiarato: “Un risultato eccezionale fondato sulla qualità candidato ed è la dimostrazione che esiste un centrodestra che anche quando non si presenta con il benestare dei vertici sa rappresentare il territorio. Complimenti ad Enrico, complimenti agli aversani”.
Pacche sulle spalle e applausi dei sostenitori per Villano, nonostante la sconfitta, da parte dei supporter quando ha fatto il suo ingresso nel comitato di via Roma, poco dopo la mezzanotte, quando il risultato era oramai acquisito.
A votare oltre diecimila elettori aversani in meno rispetto a quindici giorni fa. Per la prima volta in elezioni, sia politiche che amministrative, ad Aversa si è andati sotto il 50% anche se di poco. In pratica, un elettore aversano su due ha scelto di non votare.
Al secondo turno i due contendenti sono giunti divisi da un 5% e 1300 voti, a favore del presidente (autosospesosi) regionale e provinciale degli architetti, a capo di otto liste civiche di centrodestra, di contro all’esponente del Partito Democratico (consigliere comunale uscente). Di fatto era stato rispettato il pronostico della vigilia anche se erano in molti ad aspettarsi qualcosa di più dalla coalizione guidata da De Cristofaro.
Buon terzo Dello Vicario con poco più del 16%, mentre il M5S non aveva raggiunto, con Mariagrazia Mazzoni, il 10%, mentre la lista a lei collegata non era arrivata all’8%. Successivamente, il centrodestra ufficiale con Dello Vicario e i grillini con la Mazzoni non si sono apparentati con nessuno dei contendenti giunti al ballottaggio, anche se non sono mancate le ipotesi più svariate di appoggio a Villano e a De Cristofaro, con ovvie smentite e polemiche anche tra i due contendenti.
Per quanto riguarda i partiti, il 5 giugno era stato decretato che il partito più grande era stato, comunque, quello dell’astensione, considerato che un elettore aversano su quattro aveva scelto di non partecipare alle votazioni, considerato che i votanti erano stati il 73,5% degli aventi diritto con un calo del 4,5% rispetto all’ultima tornata elettorale per le amministrative del maggio 2012.
Di fatto gli elettori aversani hanno votato con un anno di anticipo perché, come si ricorderà, nello scorso mese di settembre il consiglio comunale fu sciolto poiché la maggioranza guidata dal compianto sindaco Peppe Sagliocco non riuscì ad approvare il bilancio preventivo per il 2015, nonostante l’ex sindaco fosse stato eletto al primo turno nel giugno del 2012 con il 56,5% a fronte di un bulgaro 76,1 delle liste che l’appoggiavano, per poi perdere mese dopo mese pezzi di maggioranza sino a giungere a non averla più.