Brexit, le reazioni politiche. Renzi: “Restare in Europa, ma cambiarla”

di Emma Zampella

A seguito del Brexit e della presa di coscienza del popolo inglese di voler essere fuori dall’Europa, arrivano le prime reazioni politiche dal resto dei paesi dell’Ue.

Interessanti e per nulla scontate le considerazioni del Governo italiano che, attraverso il Premier Matteo Renzi, fa sapere la propria volontaria a restare in Europa ma in maniera differente.

“Dobbiamo cambiarla per renderla più umana e più giusta. Ma l’Europa è la nostra casa, è il nostro futuro”, ha twittato il primo ministro.

Parole le sue a cui fanno eco quelle di Paolo Gentiloni che, in qualità di ministro degli Esteri afferma: “L’Italia, che come tutti sanno, avrebbe di gran lunga preferito un esito diverso, rispetta la decisione. Ma uscire significa uscire. Certamente la Gran Bretagna resterà nostra amica e alleata nella Nato ma la decisione di uscire dall’Ue è stata presa e ad essa bisogna dare seguito”.

“L’esito del referendum britannico è indubbiamente clamoroso ma io oggi dico: calma e gesso. La riflessione importante da fare è che le classi abbienti hanno votato per il ‘remain’ e le classi povere invece per il ‘leave’. Nel mondo, non solo in Inghilterra, le proteste si stanno condensando nei ceti che soffrono per la globalizzazione e l’Europa è vista come una parte di questo processo”. Lo ha detto Romano Prodi, ex presidente del Consiglio ed ex presidente della Commissione Europea. “Stiamo attuando una politica economica non inclusiva – ha aggiunto – e questo dà linfa ai partiti populisti, che infatti stanno facendo proseliti in Italia, Francia, Spagna, nella stessa Germania”.
“Faccio un appello affinché tutte le forze sociali e politiche e le persone di responsabilità ripensino i propri atteggiamenti e ne assumano tali da rafforzare le istituzioni, perché non prevalga il vuoto. Ora occorre il massimo autocontrollo anche a livello di cittadini e di persone che hanno responsabilità comuni”. Così il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Decisamente diversi i toni di Matteo Salvini che, invece, ironizza con sarcasmo: “Oggi è un gran bel giorno. Ora vediamo che succede. La coscienza dei cittadini si è dimostrata più forte dei banchieri. Ora l’Europa ha davanti a sè l’occasione di liberarsi dell’Unione Europea. Basta coi salotti dei banchieri, rifondiamo l’Europa. E’ un gran peccato che la nostra Costituzione, che è antidemocratica, non consenta agli italiani di votare tramite referendum su trattati internazionali. Da questo punto di vista ho sentito fare da Prodi e da Monti discorsi allucinanti”. Effetto domino? “Questa Unione europea è la negazione dei valori dell’Europa, è la versione moderna dell’Unione Sovietica”. Contento del crollo delle borse? “Mi auguro che abbia effetti salutari, per arrivare a riscrivere i trattati. Questa UE è una gabbia di matti che fa l’interesse di pochi”.

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