Napoli – Per la prima volta in Italia, Omar Abusaada, giovane regista siriano, propone un lavoro sulla situazione del suo paese. Il protagonista è Taim, che brutalmente picchiato dopo aver attraversato uno dei numerosi checkpoint che frazionano Damasco, viene accolto in ospedale privo di conoscenza.
Dal suo sonno profondo, il giovane osserva tutti i parenti che si recano a fargli visita e, mescolando la loro voce con la propria, racconta la storia dei cambiamenti che ha subito la sua vita e il suo paese.
Insieme all’autore dello spettacolo, Mohammad Al Attar, il regista ha immaginato un racconto che incrocia diversi livelli di coscienza e per costruire il suo lavoro ha incontrato le famiglie che vivono il dramma del coma e i medici che se ne prendono cura.
Omar Abusaada per anni ha viaggiato nelle zone più sperdute di Siria, Egitto e Yemen portando i suoi spettacoli in piccoli paesi e utilizzando il teatro come strumento di dialogo con gli abitanti. Da allora, firma spettacoli che introducono nel teatro siriano nuove pratiche come la scrittura contemporanea o il documentario.