Napoli – In una Sala Giunta di Palazzo San Giacomo affollatissima di pubblico e di autorità sono state assegnate questa mattina le borse di studio ai due giovani ricercatori che si sono distinti per i loro lavori scientifici sul contrasto alla criminalità organizzata: Laura Mascaro dell’Università di Pisa e Diego Gavini di Tor Vergata (Roma).
Alla cerimonia ha preso parte anche Luigi de Magistris che, prima di recarsi a Castel Capuano, dove è avvenuta la sua proclamazione a sindaco, ha rivolto un caloroso saluto ai partecipanti. De Magistris ha rimarcato la particolare condizione di Napoli in questo momento, con i clan messi al bando dal Palazzo comunale e con una società civile capace di organizzare azioni positive, di conoscenza e contrasto al crimine, ma con bande criminali che uccidono ancora per le strade spargendo sangue, anche quello degli innocenti.
Di conoscenza come strumento chiave per affrontare la lotta alle mafie ha parlato Francesco Comparone, segretario della Commissione parlamentare antimafia, annunciando l’impegno della commissione a svolgere un proficuo ruolo di raccordo e sostegno tra le diverse università italiane in cui si porta avanti la ricerca sui temi della criminalità organizzata.
Se la lotta al terrorismo è stata vinta e quella alle mafie ancora non lo è – ha detto il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti, presidente onorario del Premio Lamberti – e se, nonostante i brillanti risultati nella cattura di superlatitanti e boss, le mafie non sono state ancora sconfitte, dobbiamo chiederci fino a che punto questo accada perché la lotta al terrorismo aveva visto un fronte compatto dello Stato, mentre forse non si può dire lo stesso per il contrasto alla criminalità organizzata. Ma Napoli – ha concluso Roberti – ha oggi le possibilità per guidare il rilancio morale di questi territori e dobbiamo tutti impegnarci affinché ciò avvenga.
Un tema, quello del rilancio morale, ripreso anche dal procuratore aggiunto di Napoli Alfonso D’Avino, giunto a portare i saluti del procuratore capo Giovanni Colangelo.
Su tutti, i volti giovani, impegnati e anche belli dei due giovani ricercatori, Laura e Diego, presentati dai componenti della giuria Gabriella Gribaudi e Luciano Brancaccio. Non senza visibile emozione, i due giovani studiosi hanno testimoniato con i loro interventi e il loro lavoro che anche quest’anno è stata centrata la mission dell’Associazione Amato Lamberti: trasmettere alle giovani generazioni la lezione morale e scientifica di impegno concreto contro le sanguinarie logiche del crimine organizzato. Un valore, questo, reso tangibile anche dal lavoro di Amedeo Zeni, coordinatore dell’Associazione Lamberti e allievo del grande sociologo Amato Lamberti, fondatore dell’Osservatorio Anticamorra, assessore comunale e poi per dieci anni presidente della Provincia di Napoli.
Condotta dall’assessore alla Cultura del Comune di Napoli Nino Daniele, la cerimonia ha visto la partecipazione, fra gli altri, dello storico della camorra Isaia Sales, dell’ex procuratore capo Giovandomenico Lepore, dell’europarlamentare Alfonso Andria, dell’assessore ai Giovani del Comune, Alessandra Clemente, del consigliere regionale Pasquale Sommese, dei giornalisti Sandro Ruotolo e Arnaldo Capezzuto, e dell’imprenditore Luigi Giamundo, che con l’associazione Museo del Vero e del Falso, facente capo a Confindustria, ha sponsorizzato una delle Borse di studio da mille euro ciascuna.
Soddisfatta Roselena Glielmo Lamberti, infaticabile organizzatrice del Premio, presente alla cerimonia con il figlio Daniele Lamberti.