Napoli. Lì, dove il Napoli dello scudetto, quello di Diego Armando Maradona, si allenava, ora regna il degrado. Parliamo del centro sportivo Paradiso di Soccavo, non acquistato dalla nuova società del presidente Aurelio De Laurentiis, e che oggi non si sa bene a chi appartenga.
Dovrei chiedere ai miei avvocati, dice Giorgio Corbelli, presidente del club azzurro fra il 2000 e il 2002. A fronte dei debiti, il Napoli smise di pagare le rate del mutuo, il centro finì alle banche, la società mise in piedi un’operazione per ricomprarlo con 2 miliardi di lire.
Inserito poi nel pacchetto del passaggio da Ferlaino a Corbelli, rivalutato 8 miliardi, venne girato di nuovo a due banche e concesso in leasing alla Diciassettezerosette, una società del gruppo Corbelli. Passaggi che si sono poi accavallati con il crac.
Oggi si gira ancora per tribunali per venirne a capo: le operazioni sono state contestate dalla curatela fallimentare. Intanto, in quel luogo l’erba è alta due metri, hanno rubato praticamente tutto e il resto cade a pezzi. Non solo, il centro è crocevia di spaccio e ricettazione, con gli abitanti del quartiere che spesso sono costretti ad allertare le forze dellordine.
Una pugnalata al cuore dei tifosi partenopei ai quali non resta che consolarsi ricordando le magie di Diego su quel prato durante gli allenamenti.
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