Brexit, Easyjet chiede licenza in altro Paese dell’Ue

di Stefania Arpaia

Londra – Le prime ripercussioni della Brexit iniziano a farsi sentire. Ad essere protagonista è la compagnia aerea Easyjet che ha chiesto la licenza di potersi trasferire in un altro Paese dell’Ue.

La richiesta nasce in seguito alla possibilità di non poter più continuare ad effettuare le tratte attuali in vista dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea.

Easyjet, che ha sede a Luton, a nord di Londra, ha quindi chiesto un certificato di vettore aereo in “un’altra nazione dell’Unione europea”, con l’obiettivo di continuare a mantenere i propri rapporti anche con il Paese inglese.

“Il certificato (Coa) emesso dall’autorità per il trasporto aereo di ciascun Paese dovrà consentire a EasyJet di volare in tutta europa come facciamo oggi”, ha scritto la compagnia in una nota. In questo modo si riescono a mantenere inalterati i diritti di volo europei garantiti ai membri dell’Unione.

“EasyJet sta facendo pressione sul governo del Regno Unito e l’Unione europea per garantirsi la possibilità di continuare a operare in un mercato pienamente liberalizzato e deregolamentato nel Regno Unito e in Europa come oggi – prosegue la nota – EasyJet prima del referendum ha avuto contatti informali con un certo numero di autorità regolatorie aeronautiche europee per ottenere un certificato di operare in un paese dell’Unione Europea per consentire a EasyJet di volare in tutta Europa come avviene oggi”.

E ancora: “EasyJet ha iniziato il processo formale per acquisire il certificato. Non c’è alcun bisogno di apportare altre modifiche operative o strutturali fino a quando l’esito dei negoziati di uscita Ue della Gran Bretagna non diventerà chiaro”.

Nel frattempo, la compagnia ha fatto sapere che non ha intenzione di muoversi da Luton, base operativa da oltre 20 anni

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