Roma – I carabinieri della compagnia di Monterotondo hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del Tribunale di Tivoli, nei confronti di un sodalizio criminale resosi responsabile del tentato furto pluriaggravato in concorso, perpetrato lo scorso 15 gennaio ai danni della filiale della Banca Popolare di Milano con sede nel centro storico di Nerola.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Tivoli, è stata avviata a seguito dall’arresto in flagranza di reato di tre uomini, sorpresi dai carabinieri della stazione di Montelibretti, lo stesso giorno, mentre facevano i “pali” in favore dei complici che nel frattempo si erano allontanati, dopo avere tentato ma invano di asportare la cassa continua dalla citata banca.
Le investigazioni, corroborate da attività tecniche e da accertamenti di natura biologica eseguiti dal Ris di Roma sulle tute, utilizzate dagli indagati per travisarsi e abbandonate durante la fuga, hanno consentito di individuare i complici, autori materiali del reato.
Il “gruppo”, composto da sei giovani italiani e da uno rumeno, tutti residenti in zona Prenestina, a Roma, è ritenuto specializzato nei furti ai bancomat e casse continue di istituti di credito del Lazio.
Gli accertamenti biologici hanno infatti consentito di individuare il profilo del Dna di due dei quattro arrestati su reperti sequestrati in occasione di furti consumati ai danni di altri due istituti di credito, rispettivamente in San Felice Circeo e Ronciglione.
Gli arrestati, tra i 20 e i 40 anni, dopo le formalità di rito, sono stati tradotti presso il carcere di Roma Rebibbia a disposizione dell’autorità giudiziaria di Tivoli.