La Compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise, nell’ambito dei controlli effettuati sulle attività commerciali ubicate nel distretto industriale di “Sant’Agata dei Goti – Casapulla”, ha concluso un intervento in materia di sommerso da lavoro e d’impresa, nel corso del quale sono state scovate quattro aziende calzaturiere completamente abusive, prive di qualsiasi documentazione obbligatoria.
Nel corso delle attività di servizio sono stati scoperti ben 17 lavoratori “in nero”, impiegati senza l’osservanza di alcuna norma sulla prevenzione e sicurezza, atteso che erano costretti a lavorare costantemente esposti ad esalazioni nocive derivanti dall’uso di collanti ed impregnanti.
I quattro opifici sono stati sottoposti a sequestro e nei confronti dei responsabili, oltre ad essere stati deferiti alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, sono state applicate le sanzioni amministrative in materia di abusivismo commerciale, sommerso da lavoro e normativa ambientale, per un ammontare complessivo di oltre 50 mila euro.
L’operazione di servizio condotta dalle Fiamme Gialle si colloca nell’ambito di un più vasto piano di contrasto al fenomeno del lavoro sommerso, dell’evasione contributiva, previdenziale, assistenziale e dello sfruttamento dei lavoratori, attuato dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta.
Nella Provincia le ispezioni delle Fiamme Gialle hanno interessato circa una trentina di aziende in attività nei settori economici a maggior rischio. Sotto la lente d’ingrandimento dei finanzieri sono finite società operanti nel settore dell’edilizia, del tessile e calzaturiero, in quello turistico/alberghiero, lattiero caseario, del trasporto di merci su strada, nonché le officine meccaniche e le carrozzerie.
Più del 50% delle verifiche si sono concluse con la contestazione di illeciti, consentendo di individuare, complessivamente, 64 lavoratori completamente “in nero” ed altri 6 assunti e retribuiti in modo irregolare. Nei confronti di 23 imprenditori, molti dei quali sono stati denunciati alla Procura della Repubblica competente per territorio per reati in materia di sicurezza ed obblighi del datore di lavoro, sono state irrogate elevate sanzioni e sono stati adottati provvedimenti di sospensione dell’attività.