Sradicavano bancomat con carroattrezzi, 8 arresti

di Redazione

Roma – Otto arresti e tre denunce a piede libero, tutti per associazione a delinquere, finalizzata alla commissione di furti di dispositivi bancomat/casse continue mediante la tecnica della spaccata con il carro attrezzi. E’ il risultato di una operazione anticrimine portata a termine oggi dai carabinieri del comando provinciale di Roma.

I membri del sodalizio criminale sono tutti soggetti residenti nei vari campi nomadi della Capitale, tutti con precedenti di polizia specifici per reati contro il patrimonio. L’intervento dei militari è stato effettuato in esecuzione di un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica di Roma a conclusione dell’indagine denominata “Ginepro”, condotta dai carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Roma e della Sezione Polizia giudiziaria dei carabinieri della Procura della Repubblica di Roma. Nel corso dell’operazione sono stati anche eseguiti decreti di perquisizione domiciliare a carico di tutti gli indagati.

L’indagine è stata avviata nel mese di gennaio 2016, a seguito di un incremento vertiginoso dei furti consumati/tentati di bancomat e casse continue sul territorio laziale e toscano con modalità esecutive pressoché standardizzate.

Il modus operandi era sempre lo stesso: i malviventi asportavano materialmente i dispositivi bancomat/casse continue dopo averli sradicati mediante furgoni e/o carroattrezzi rubati, provocando anche gravi danni strutturali agli istituti bancari e/o esercizi commerciali obiettivo dei malfattori.

I carabinieri del nucleo investigativo di Roma, anche con l’ausilio della componente tecnico-scientifica e con l’utilizzo di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno consentito di accertare l’esistenza del sodalizio criminale dedito alla commissione di tale tipologia di furti, composto da diverse “batterie” in grado di compiere gli eventi delittuosi nella Capitale ma anche in trasferta.

Il gruppo criminale poteva contare sul fondamentale appoggio di parenti o amici residenti nei vari campi nomadi presenti sul territorio nazionale, che garantivano supporto logistico alla banda di base a Roma. Questa rete di protezione e assistenza criminale ha rivelato ai carabinieri del nucleo investigativo di Roma l’esistenza di un vero ginepraio relazionale, il che ha reso particolarmente complessa l’attribuzione di compiti e funzioni in seno all’associazione per delinquere sgominata.

Le attività investigative hanno fatto emergere, altresì, che i malviventi, spavaldi e molto violenti, compivano accurati sopralluoghi in prossimità degli obiettivi, che venivano selezionati in relazione al luogo ed alla contestuale presenza o meno di idonee vie di fuga. Successivamente, individuavano ed asportavano il carroattrezzi utilizzato, in orario notturno, per compiere la spaccata. Il mezzo veniva poi abbandonato in aree rurali alla periferia della Città.

In alcuni casi, i danni causati dal carroattrezzi hanno compromesso seriamente la stabilità degli immobili in cui le postazione Atm erano posizionate costringendo i Vigili del Fuoco ad evacuare le famiglie che vivevano negli appartamenti dei palazzi.

Il certosino lavoro dei Carabinieri di Roma ha documentato la grande mobilità del gruppo criminale, attivo in molte aree della penisola dove ora i carabinieri hanno concentrato ulteriori approfondimenti per arrestare le batterie collegate organicamente al gruppo Rom della Capitale.

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