Sono scattate le prime multe e i primi divieti per le donne di religiosa musulmana che in spiaggia indossano il Burkini, il costume integrale accettato dalla fede islamica.
I primi a sanzionare queste donne sono stati i francesi, dove a Cannes è stato imposto il divieto di indossare il burkini: lo scorso week end tre donne sono state multate e costrette a pagare una sanzione di 38 euro, una cifra simbolica ma che ha suscitato non poche polemiche.Altre sei donne, che facevano il bagno interamente coperte da abiti, sono state richiamate dalla polizia municipale, senza però essere multate, e hanno lasciato la spiaggia.
Le tre bagnanti sanzionate, ha spiegato l’ufficio del sindaco, il repubblicano David Lisnard, hanno 29, 32 e 57 anni. Le sei donne richiamate, invece, “hanno lasciato la spiaggia senza protestare”. Oltre a Cannes, in Francia anche il Comune corso di Sisco e quello di Villeneuve-Loubet hanno proibito il burkini, mentre quello di Le Touquet ha annunciato che lo vieterà prossimamente.
Il sindaco Cannes ha raccomandato l’osservanza della laicità anche sotto l’ombrellone, ma è stato rimbeccato da alcune associazioni contro l’islamofobia che volevano sapere se lo stesso vale per le suore cattoliche, la kippa ebraica e le catenine con crocifisso.
Il primo ministro, Manuel Valls, si è schierato con i sindaci, in una barriera trasversale contro la provocazione balneare integralista, “contraria ai valori della Francia”. Mentre la questione rischia di arrivare ai banchi dell’Assemblea nazionale, il premier esclude la necessità di legiferare in materia, ma appoggia le ordinanze municipali, sempre più numerose, modellate sull’esempio di Cannes: “Il burkini è la traduzione di un progetto politico, di contro-società, fondato sull’asservimento della donna”.
Ma a far esplodere la grande questione politico-sociologica se si possano bandire, o no, donne troppo “costumate” dai litorali è stata la mega rissa di ferragosto in Corsica, a Sisco, borgo marinaro a nord di Bastia. Per diverse ore due non meglio identificati gruppi di persone, genericamente definiti come “locali” e “magrebini”, si sono presi a bottigliate e sassate, hanno sfoderato i coltelli (segnalata ma non confermata anche l’entrata in scena di una fiocina) finché non sono intervenuti un centinaio di gendarmi a ristabilire la calma e a cercare di ricostruire l’accaduto. Le versioni dei testimoni collidono. La procura sta indagando e oggi sono stati eseguiti i primi arresti.