Terremoto nel Centro Italia, le storie e il dolore delle vittime

di Emma Zampella

Sono tante le storie di terrore speranza che si mescolano sotto le macerie di Amatrice e Accumoli, dove la popolazione del posto, insieme a tanti turisti, è stata svegliata da un terribile terremoto alle 3.34.

Momenti di dolore straziante, come quello di Martina che, scampata al sisma de L’Aquila, aveva scelto proprio quelle terre per ricominciare la sua vita. E, proprio quando pareva avercela fatta, cercando tra la fatica dei ricordi scioccanti e l’auspicio di un futuro felice, ha visto strapparsi dal destino sua figlia di appena 18 mesi, morta nel sonno, incurante quasi di quel che le accadeva intorno.

E poi c’è Andrea, il 14enne che da Roma era andato a stare dai nonni a Pescara del Tronto. Estratto dalle macerie con lesioni al cranio e diverse fratture a omero, vertebre e gambe, dovrà affrontare però lo strazio della perdita di quei nonni, che purtroppo non ce l’hanno fatta. I due anziani sono morti in casa, mentre Andrea era in giro con degli amici, con i quali, a sua volta, è rimasto coinvolto nel crollo di un edificio. Nemmeno quei due amici, purtroppo, sono stati risparmiati dalla furia della terra che ha raso al suolo un’intera cittadina.

Resta impressa nella mente la foto di Stefano, il ragazzo che, a mani nude, ma vestito di estremo coraggio ed eroismo, ha tratto in salvo la nonna tra il cemento e i calcinacci di quella che era una casa. Il ragazzo, con quell’incoscienza mossa e scatenata dalla paura e della disperazione, non ha aspettato aiuti o esperti: si è precipitato a casa della nonna, l’ha trovata sepolta sotto le macerie e l’ha salvata. La donna era intrappolata per il crollo parziale dell’abitazione, dove risiedeva da sola.

Un’altra vita strappata alla morte con un lavoro durato tutta la mattinata è quella di un’anziana, protagonista di un commovente video diventato virale sui social. Il drammatico filmato è stato girato in località Capodacqua di Arquata del Tronto: lei si trova sotto le macerie in condizioni drammatiche, ma è cosciente e riesce a dialogare con un uomo intento a prestarle soccorso. Un vero e proprio angelo, pronto a spiegare alla vittima, con gentilezza e garbo, che i soccorsi arriveranno presto e si prenderanno cura di lei.

Ma questo è il terremoto dei bambini che, purtroppo, in tanti, tantissimi, non ce l’hanno fatta a svegliarsi dall’incubo. E poi ci sono quelli che forti hanno lottano e resistono alla vita. Yuri è stato tratto in salvo tra palazzine moderne accartocciate ad Amatrice. Gli uomini della Protezione civile hanno dovuto scavare sette ore, invece, perché Irina rivedesse la luce. E poi ancora i due fratellini protetti dalla nonna sotto il letto che, pietra dopo pietra, masso dopo masso, sono stati estratti vivi. Perché la speranza, a volte, può sopravvivere anche alla sciagure.

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Redazione
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