“Family Fang”, Nicole Kidman: “Narcisismo marcato nella società”

di Emma Zampella

Nicole Kidman, per la regia di Jason Bateman, è la protagonista di “Family Fang”, la nuova pellicola che la vede protagonista del grande schermo dal 1 settembre.

La pellicola è basata sull’omonimo best seller di Kevin Wilson, adattato per il grande schermo dallo sceneggiatore Premio Oscar David Lindsay-Abaire, prodotto da Nicole Kidman e diretto da Jason Bateman.

Caleb e Camilla Fang, i protagonisti della storia,  sono performer le cui creazioni scioccano il pubblico e deliziano gli appassionati d’arte. Protagonisti sin dalla più tenera età sono i loro figli, pedine fondamentali delle loro opere provocatorie spesso al limite tra il genio e la follia. A causa di queste esperienze, Annie (Nicole Kidman) e Baxter (Jason Bateman) ormai adulti si sono allontanati dai genitori, e, seppur a distanza, conducono esistenze parallele e altamente problematiche.

I fratelli sono costretti a tornare a casa dai loro eccentrici genitori quando, improvvisamente, scompaiono nel nulla. La polizia teme il peggio ma Annie è convinta che si tratti di una nuova performance e che Caleb e Camilla abbiano finto la propria morte per dare vita all’ennesima, bizzarra, “opera d’arte”. Mettendo insieme i pezzi del puzzle dei ricordi della loro infanzia, Annie e Baxter si mettono alla ricerca dei genitori, sperando di scoprire la verità su quanto accaduto e, magari, finire anche per ritrovare se stessi.

Dopo una calorosa accoglienza di pubblico e critica all’ultimo Toronto Film Festival e al Tribeca Film Festival, il film arriva nelle sale italiane. ”Ho subito pensato che dal libro si sarebbe potuto ricavare un film fantastico – spiega la Kidman – Lo stile di scrittura di Kevin è molto cinematografico, per cui è facile immaginarsi questa storia sul grande. Pensai che fosse un’opera coraggiosa; le motivazioni che spingevano i personaggi mi sorpresero e mi turbarono. È questo che conferisce alla storia i suoi colpi di scena. Fui attratta dalle conseguenze logiche ma allo stesso tempo imprevedibili delle azioni di queste persone danneggiate. Ritengo che ci sia qualcosa di importante a livello tematico in ciò che ‘La famiglia Fang’ rappresenta. Nel mondo dei social media e dei selfie, che vede una presenza sempre più marcata del narcisismo nella nostra cultura, la vicenda dei Fang serve da monito”.

”Non è convenzionale – spiega Bateman – qualcosa di facilmente fruibile e molto semplice. È un film dal racconto non lineare che copre 40 anni trattando molteplici temi che finiscono per intrecciarsi e fondersi. Ad un certo punto nella vita, è inevitabile una transizione nella percezione che si ha dei propri genitori – continua il regista -. All’inizio sono gli eroi cui si fa riferimento per essere guidati e aiutati; con il passare del tempo si diventa più saggi e cinici, e ci si rende conto di quanto siano umani. Alla fine diventano come dei figli. Ci sono dei momenti nella vita in cui questo cambiamento diventa evidente. Ed è proprio in questo periodo della loro esistenza che si ritrovano i fratelli Fang alla fine della storia”.

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