La terra non ha ancora smesso di tremare nelle zone del Centro Italia devastate dal terremoto del 24 agosto ma è già l’ora delle polemiche e degli scandali. In particolare sono due i filoni su cui si concentra l’attenzione dei media e anche delle Procure di Rieti e Ascoli Piceno: quelli dei fondi antisisma erogati dopo il terremoto del 1997 e distratti su altre opere, e dei collaudi fantasma su molti edifici poi crollati.
I due ultimi grandi terremoti infatti, quello in Umbria nel 1997 e quello a L’Aquila nel 2009, hanno portato a Rieti e provincia 84 milioni per ricostruire. Quei soldi sono stati solo l’inizio di un fiume di denaro che sarebbe dovuto servire per evitare danni nel caso in cui la terra tornasse a tremare. Così non è stato. Due ponti sono stati gravemente lesionati, quelli di accesso ad Amatrice, nonostante nel 2014 la Regione avesse stanziato 611mila euro proprio per interventi antisismici di sei ponti della zona. Soldi che non sono stati spesi.
Tutto perché la provincia di Rieti, rimasta a secco, non è riuscita a stanziare la sua quota parte del progetto. Senza quella quota parte, quei soldi non potevano essere erogati. E così, tutto fermo. In attesa che l’ente locale si vendesse un immobile per recuperare i liquidi che spettava a quest’ultimo stanziare.
Anche dopo il disastro del ’97, in tempi ancora più remoti, erano stati individuati interventi di ricostruzione e miglioramento: qui lo Stato aveva messo a disposizione 79 milioni che dovevano servire anche per sistemare 11 palazzi e 10 chiese tra Accumoli e Amatrice.
Tra le altre, nella lista delle opere finanziate c’è anche la chiesa di San Pietro e Lorenzo, quella con il campanile di sassi crollato sopra la famiglia Tuccio. L’appalto per rifare il tetto della chiesa accanto era stato vinto da Stefano Cricchi, figlio di Carlo, che aveva lavorato anche a L’Aquila. Proprio per i lavori in Abruzzo, l’altro figlio è indagato per tangenti. Ma Carlo Cricchi assicura: “Noi su quel campanile non siamo intervenuti”. Spiegando che, per quel progetto, le carte prevedevano uno stanziamento a dir poco ridicolo: poco più di 509 euro.
Sembra che una buona parte dei problemi derivi proprio dalla confusione che si sarebbe fatta, in fase di stanziamento dei fondi, tra adeguamento e miglioramento sismico. Adeguare costa molto di più rispetto a migliorare. E con i fondi dei terremoti, si è spesso lavorato al miglioramento piuttosto che all’adeguamento: a questo sono serviti i 200mila euro della scuola Capranica, i 250mila euro della Chiesa Santa Maria Liberatrice, i 400mila del Teatro di Amatrice, distrutto, i 90mila della Torre civica di Accumoli, danneggiata, i 260mila della Chiesa di Sant’Angelo, crollata poco dopo il taglio del nastro.
E poi c’è la “coperta troppo corta”: come gli 800mila euro stanziati per il municipio di Amatrice e spostati sull’istituto alberghiero. Quest’ultimo è rimasto in piedi, mentre il Comune è franato. Oppure i soldi, 2,2 milioni, presi dal fondo per l’edilizia scolastica e deviati sull’ospedale Francesco Grifoni, in attesa da sette anni di un intervento di messa in sicurezza. Peccato che quei soldi ci fossero solo sulla carta perché il fondo statale per il Lazio era rimasto a secco.
In tutta questa storia super intricata spuntano anche i collaudi mai fatti. La scuola Angelo Ruffini, valutata come sicura, avrebbe potuto in realtà uccidere decine di bambini. Collaudi mancati o falsificati potrebbero spiegare una buona dose di tragedie.
E poi c’è la Torre civica di Accumoli: per sistemarla vengono stanziati 100mila euro e alla fine ne restano circa 90mila. A lavorarci è l’impresa Giuseppe Franceschini. Due i collaudi post lavori, tra il 2012 e il 2013, che non mettono in luce problemi. Eppure la Torre non ha resistito alle scosse. Esattamente come succede alla caserma di Accumoli. La Impretkna utilizza i 150mila euro per la ristrutturazione. I lavori vengono collaudati, ma l’edificio non passa indenne attraverso il terremoto di una settimana fa.
Intanto, la procura di Rieti ha così disposto il sequestro della scuola Romolo Capranica di Amatrice, gravemente lesionata dal terremoto del 24 agosto. Il procuratore capo di Rieti, Giseppe Saieva, sta disponendo numerosi sequestri di edifici anche ad Accumoli e in tutto il cratere del sisma.
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