Terremoto e sistemi antisismici, Froncillo: “Corsa contro il tempo”

di Redazione

Dopo il terremoto che ha colpito il cuore dell’Italia, Salvatore Froncillo, ingegnere esperto di sistemi antisismici, interviene sulla necessità di un atteggiamento culturale orientato alla consapevolezza e alla prevenzione.

Il tecnico, che collabora anche con la facoltà di ingegneria della Sun, che ha progettato e seguito la realizzazione di varie strutture dotate di sistemi avanzati di protezione sismica, ha progettato il primo edificio privato d’Italia isolato sismicamente.

Fu realizzato a Gricignano nel 2004. Nel 2010 ne fu edificato un secondo con le stesse caratteristiche a Trentola Ducenta.

“Esistono tecniche avanzate di protezione sismica (isolamento sismico e dissipazione di energia) che vedono l’Italia in primo piano”, ribadisce l’ingegnere, il quale ha già rilasciato nei giorni scorsi un’intervista al Mattino sull’argomento. “Il punto – incalza – è che ad esse si ricorre solo dopo che si registrano i danni”.

Anche il Casertano può dare il buon esempio. Basti pensare che Froncillo si è occupato più recentemente dell’isolamento sismico di un viadotto sulla via Salaria, che attraversa il paese di Acquasanta Terme, uno dei comuni colpiti dal terremoto. Un’opera di rilievo, ultimata lo scorso mese di luglio, eseguita dall’impresa edile Peluso Costruzioni di Cancello e Arnone, da anni operante nel settore.

“Le tecniche di protezione sismica cui mi riferisco – aggiunge l’ingegnere – sono state utilizzate per realizzare edifici rimasti in piedi, anche a seguito di terremoti devastanti in varie parti del mondo. Sistemi già ampiamente collaudati, con costi contenuti, corrispondenti al 6 o 7% del costo totale della struttura”.

“Purtroppo, però, – commenta l’ingegnere – in Italia l’estetica conta più della sicurezza. E’ assurdo che le famiglie siano disposte anche ad indebitarsi pur di consentire a tutti i componenti di avere l’ultimo modello di iPhone e che invece, per proteggersi dal terremoto, non siano disposti a spendere un euro se non viene messo a disposizione dallo Stato”.

E sull’estetica, la questione si fa più complicata quando di mezzo c’è la tutela dei centri storici. “In questo caso la messa in sicurezza degli edifici diventa più complessa – dice Froncillo – anche per i veti posti dagli enti preposti alla tutela del patrimonio storico ed architettonico, ma in questi casi le tecniche avanzate di protezione sismica possono aiutarci molto data la loro intrinseca ‘reversibilità’. Purtroppo però, evitando interventi che potrebbero modificare in parte l’aspetto dei centri storici, alla fine rischiamo di perderli tutti”.

Froncillo lancia l’allarme perché è noto a tutti che “la Campania è a rischio, anche per il concreto rischio di eruzione del Vesuvio”. “E’ necessaria una corsa contro il tempo per non farci trovare impreparati ancora una volta, agire immediatamente sulle strutture, ma soprattutto sulle coscienze!”.

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