GRAZZANISE. Una nostalgica rievocazione di eventi memorabili, un traboccante turbinìo di ricordi mesti e lieti che pure non hanno mai smesso di rimaner vivi nella memoria, ma -a sormontar tutto- la felice coscienza di un traguardo ormai raggiunto per grazia di Dio e corrispondente nientedimeno che a cinquant’anni di sacerdozio nella stessa parrocchia di San Giovanni Battista in Grazzanise.
Certamente son questi i sentimenti dominanti nel cuore del canonico don Giuseppe Lauritano che, trepidante, s’appresta a raggiungere il raro primato. Fu l’arcivescovo di Capua, monsignor Salvatore Baccarini, a consegnargli, il 4 gennaio 1959, le chiavi della Chiesa che porta il nome del Precursore di Gesù e da allora, ininterrottamente, don Giuseppe sta svolgendo il gravoso ministero di pastore delle anime nella medesima realtà parrocchiale di cui ormai conosce ogni segreto, ogni palpito interiore o pubblico, situazioni e fenomeni di ogni genere e dimensione. E, fin da giovinetta, la sorella Filomena ha voluto generosamente legare a lui tutta intera la sua esistenza, non facendogli mai mancare la necessaria e costante collaborazione. Mezzo secolo è un tempo notevole, un arco amplissimo che ingloba la diuturna celebrazione liturgica e tante, tantissime vicende personali e comunitarie parallele sia agl’irrisolti ristagni che ai mutamenti sociali, civili ed istituzionali nel contempo snodatisi a Grazzanise. In questi lunghi anni, si sono alternati sindaci e commissari prefettizi, dirigenti scolastici e direttori degli uffici postali, comandanti del 9° stormo “F.Baracca” e marescialli della locale stazione dei carabinieri, sacerdoti delle altre parrocchie del paese e presidenti delle associazioni sportive e culturali, ma la roccia-don Lauritano è rimasta sempre là, nella maggiore parrocchia cittadina, senza alcuna soluzione di continuità. Ed ora è giunto il momento della grande festa che fedeli ed autorità hanno preparato in suo onore: da Capodanno 2009 al 4 gennaio, giorno della perfetta coincidenza col 50° anniversario, vi sarà una sequenza di solenni celebrazioni e di eventi di giubilo. Si andranno così a rinnovare, sostanzialmente, le esultanze del 2005, quando, nella ricorrenza dei 50 anni di sacerdozio, don Giuseppe umilmente rivelò: “L’assillo quotidiano è: il Signore mi ha mandato perché io possa santificare il popolo che mi ha affidato, santificando prima di tutto me stesso”. Spetterà agli storici locali del futuro il giudizio complessivo e sereno sull’impegno e sulle testimonianze di ben dieci lustri di vita parrocchiale. Adesso è tempo di festa: prevalgono naturalmente la gioia, le emozioni e gli indirizzi di gratitudine che in molti, con autentico spirito filiale, vorranno rivolgere al canonico don Lauritano, riservato per carattere, ma sicuro delle innumerevoli manifestazioni di affetto che gli giungeranno durante le cerimonie in programma.