Riciclare le plastiche contenute nei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), ridurre il rischio legato al trattamento di sostanze ad alto rischio cancerogeno in essi presenti, ricorrere alle migliori tecnologie per la lavorazione esclusiva delle plastiche leggere provenienti dai Raee.
E’ triplice l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato fra il Consorzio nazionale per il riciclaggio dei rifiuti dei beni a base di polietilene PolieCo, il consorzio Ecoped e la società Pegaso Ambiente lo scorso 17 settembre, in occasione del Forum Internazionale PolieCo sull’Economia dei rifiuti, tenutosi a Ischia.
L’iniziativa congiunta per l’attuazione della buona pratica ambientale di Circular economy è già entrata nel vivo oggi, a Roma, con un primo incontro operativo tenutosi presso la sede del PolieCo.
Con l’avvio del tavolo di lavoro, si è stabilito che, a breve, saranno individuate due piattaforme di trattamento Raee fra quelle di competenza del consorzio Ecoped e di analoghi impianti di riciclo di rifiuti plastici a cura del PolieCo.
Il progetto comune nasce dalle difficoltà del sistema Raee di avviare a riciclaggio le plastiche provenienti dai propri impianti di recupero, soprattutto per le variabili quantità presenti (fra il 15 e il 30%) e per l’ampia varietà di famiglie polimeriche coinvolte.
A ciò si aggiunge la necessità di intervenire per ridurre, in fase di trattamento, il rischio legato alla liberazione di sostanze tossiche e cancerogene da parte dei cosiddetti “ritardanti di fiamma”, deputati ad impedire la propagazione di una combustione accidentale nei circuiti elettrici dei Raee.
“Il nostro obiettivo è riciclare sempre maggiori quantità di plastiche, riducendo così il consumo delle materie prime e favorendo l’attività delle imprese che lavorano in modo etico – afferma il presidente del Polieco, Enrico Bobbio (nella foto) – ma anche quello di promuovere un utilizzo green delle plastiche leggere derivanti dal riciclo dei Raee. Massimo poi sarà l’impegno – assicura Bobbio – per evitare che le plastiche bromurate siano introdotte, con i danni che potrebbero conseguirne, nel circuito di riciclo meccanico”.