Aversa – C’è aria di sfiducia nei confronti del coordinatore del movimento politico Forza Aversa. Dopo le affermazioni di Adolfo Giglio relative ad una presunta mancanza di collegialità nelle decisione operative, facendo particolare riferimento alla possibile indicazione del nome di chi dovrebbe occupare il ruolo di coordinatore dopo una probabile dimissione di Paolo Galluccio, ipotizzata dallo stesso per svolgere esclusivamente il ruolo di assessore, nome che sarebbe stato fatto senza prendere in considerazione l’indicazione venuta da tutti i componenti della lista che avrebbero gradito sceglierlo tra i candidati alle amministrative con il sistema democratico del voto, arriva un documento che critica in maniera inequivocabile il modo di operare dell’attuale coordinatore.
“Gli oltre 3900 voti raccolti dalla lista Forza Aversa alle scorse elezioni comunali sono il frutto del lavoro di quanti di noi hanno deciso di sacrificare tempo ed affetti per dedicare le migliori energie ad un progetto politico-amministrativo in grado di far cambiare ‘verso’ ad Aversa. Riuscendo nell’intento di far eleggere tre consiglieri comunali unitamente al candidato sindaco” scrivono Adolfo Giglio (nella foto), Imma Dello Iacono, Elena Severino, Federico Molisso, Antonio De Michele, Gaetano Buffardo in una nota stampa che affermano essere condivisa, anche se non firmata, dalla gran parte degli ex candidati.
“Forza Aversa non è proprietà esclusiva di qualcuno anche se questi – continua la nota – ha, indubbiamente, avuto il merito di mettere insieme una lista di nomi di qualità che hanno contribuito con il loro peso politico e sociale a portare in giunta propri rappresentanti”.
“Troviamo assolutamente fuori luogo il risentimento di tipo personalistico di qualcuno e non vorremmo – continua la nota – che fosse solo un espediente per spostare la discussione che dovrebbe essere puramente politica su altri tavoli e in altri termini. È poi, spiacevole, che si faccia una divisione tra i componenti di Forza Aversa, dando patentini di serie A e di serie B, a seconda della convenienza”.
“Il malcontento in Forza Aversa è diffuso e parte dalle ore immediatamente successive alla chiusura delle urne, probabilmente – scrivono i candidati non eletti – a causa delle frustrazioni dovute a non brillanti performance personali. Ma ora come mai è valso il motto ‘l’unione fa la forza’. In questi mesi non è stata favorita la compartecipazione democratica di tutti i candidati e dei principali supporters della lista ai processi decisionali ed alla scelta del percorso politico da seguire, contrariamente a quanto sostenuto in campagna elettorale. Si sono, così, favoriti dei malintesi che hanno contrastato un proficuo dialogo tra il gruppo consiliare, i candidati non eletti e i sostenitori di Forza Aversa”.
“Alcune delle persone strumentalmente citate, in pubbliche assisi o sui giornali, sono molto critiche rispetto al percorso intrapreso e – sottolinea la nota – hanno preferito addirittura farsi da parte dopo aver profuso il massimo impegno per consentire all’architetto De Cristofaro di divenire Sindaco di Aversa”.
“Gli impegni unanimemente presi – affermano gli esponenti di Forza Aversa – relativamente al metodo di individuazione delle persone da proporre come assessori, sono stati disattesi. Si è dovuto prendere atto, con mancanza di chiarezza, e ciò ha generato malumori e disaffezioni favorendo un’accettazione acritica delle decisioni assunte da pochi”.
“Le invettive di carattere personale – prosegue la nota – esulano dalla politica e mortificano la partecipazione. Anche quando, in termini civili, sono state esposte questioni esclusivamente politiche di partecipazione e pluralismo si è preferito non dare risposte, rifugiandosi in risse di carattere personale”.
“Riteniamo sia necessario abbassare i toni e promuovere un sano dialogo costruttivo, che tenendo in debito conto le giuste diverse argomentazioni, trovi un equilibrio, in modo da consentire a ciascuno che ha a cuore il progetto Forza Aversa, di lavorare e produrre idee e progetti validi per i nostri elettori e l’intera Città di Aversa”, conclude il docuemnto che sembra essere un “dentro o fuori” diretto al coordinatore.