Si sono svolti nella mattinata di sabato 15 ottobre i funerali laici di Dario Fo, un corteo funebre che è giunto in piazza del Duomo a Milano. Prima che cominciasse la cerimonia, alcune persone, tra il pubblico hanno cominciato a scandire a chiara voce “Dario, Dario”. Le grida hanno preso corpo ed sono state seguite da applausi delle migliaia di persone presenti.
In piazza Duomo, intanto, dagli altoparlanti è partita una delle canzoni di Fo, “Stringimi forte i polsi”. Il fondatore di Slow Food Carlo Petrini e intimo amico di Fo ha ricordato il premio Nobel scomparso evidenziando come nella sua vita arte e politica siano state inscindibili.
“Molte persone oneste e sincere hanno tenuto a sottolineare la differenza tra artista, genio straordinario e la politica come se le due cose fossero inscindibili, credo che sia impossibile e non sia giusto: e ben lo sapevano quei sovversivi dell’accademia svedese che gli assegnarono il Nobel con una sintesi perfetta dileggia il potere e restituisce dignità agli oppressi. Dobbiamo riaffermare con forza questa simbiosi stretta tra l’arte di Dario Fo e il suo impegno politico guidato da suo senso civico. Pensare a Dario senza la politica corrisponde dalle mie parti a pensare ad un buon vino fatto senza uva”.
Dal Piccolo teatro Strehler, dove era stata allestita la camera ardente, il corteo si è snodato lungo Foro Buonaparte. Poi proprio di fronte al Castello Sforzesco giù per via Dante, la strada pedonale che unisce i luoghi storici di Milano, piazza Cordusio, piazza Mercanti e infine piazza Duomo.
Al corteo funebre, accompagnato dalla canzone “Bella Ciao” musicata dalla Banda degli Ottoni, erano presenti anche le sindache di Roma e di Torino, Virginia Raggi e Chiara Appendino. A Milano oggi è lutto cittadino, con le bandiere civiche a mezz’asta. Il figlio Jacopo ha abbracciato amici, parenti e conoscenti alla camera ardente.