GRAZZANISE. Nel cuore della notte fra mercoledì 16 e giovedì 17 settembre ancora una volta lo spettrale scenario del centro antico di Grazzanise impietosamente allagato.
Via Lauro e Via Montevergine, come da tanti anni purtroppo si osserva a seguito di violenti temporali, diventate fiumi dacqua in pochi minuti. Intorno alluna, tra lampi e tuoni, la pioggia si è abbattuta abbondante e nel giro di mezzora la rete fognaria è andata miseramente in tilt. Dai tombini fuoriuscivano fiotti dacqua, gorgogliando e inondando lasfalto per poi convogliarsi nei tratti bassi delle due predette vie. Sparivano così allo sguardo i marciapiedi e man mano la liquida distesa singrossava, diventando pericolosa da affrontare perfino con auto di grossa cilindrata.
Acqua emergente dalle viscere della terra; altracqua cadente dal cielo che i fulmini illuminavano a giorno rendendo ben visibile il disastro per fortuna non peggiorato soltanto dallattenuarsi rapido della tempesta. Alcuni temerari giovani nottambuli facevano carosello intorno alle zone allagate senza avventurarsi a sfidarle, mentre il resto del paese rimaneva deserto. Glinsonni forse ascoltavano, intanto, dai morbidi letti, i rumori del temporale. Tutti i bar ormai chiusi, nessuno avrebbe potuto chiedere aiuto a nessuno, se non ai pompieri, in caso di blocco per appantanamento, nel tentativo di raggiungere il proprio portone. Ripetute, seppur brevi, interruzioni di corrente elettrica almeno fino alle 2; la luce però si sprigionava dalla porta spalancata della garitta allocata vicino alle pompe di sollevamento di Via Cupa annosamente discusse e ad un certo momento non si vedeva alcun automezzo nei dintorni.
Tuttavia, il gruppo elettrogeno della caserma dei carabinieri garantiva, ad ogni black-out, illuminazione alle jeep della Benemerita e dellEsercito che daglinizi dellestate controllano h 24 anche il territorio grazzanisano. Il paradosso principale del non scongiurato allagamento verificatosi ieri notte sta comunque nel fatto che per otto mesi (dallottobre 2008 al maggio 2009) si sono faraonicamente svolti lavori per un importo di 391mila euro che -si dice- avrebbero superato quota 500mila al fine di realizzare almeno due vasche, profonde 6 metri luna, collegate da un traforo sotto la provinciale 333. Non ci è dato sapere quali esiti abbia assicurato il collaudo tecnico dellopera che -stando alla radiofante della maggioranza svoltista- avrebbe dovuto risolvere il vecchio problema.
Di fatto, il collaudo dellultima pioggia non sembra per nulla tranquillizzante. Secondo le previsioni meteo, dopo un venerdì di sole, il maltempo potrebbe furiosamente tornare nel week-end. Si spera ovviamente nella clemenza del cielo, ma, a questo punto, non si può escludere che eventuali prolungate precipitazioni possano rideterminare allagamenti e danni alle private abitazioni che il Comune finora ha dovuto più volte risarcire.