Il generale Maggi visita la caserma “Salomone”

di Redazione

 CAPUA. Il 15 febbraio, il comandante delle Scuole dell’Esercito, generale Giuseppe Maggi, in prossimità del termine del suo mandato, ha visitato la Caserma “O. Salomone”, sede del Raggruppamento Unità Adde­strative dell’Esercito (Rua).

Il comandante delle Scuole ha voluto porgere personalmente il saluto alle Unità dipendenti cui ha esternato i sensi della sua sincera stima ed alta considerazione. Il generale Maggi, infatti, ha sottolineato i livelli di eccellenza sui quali il Raggruppamento si è sempre confermato nella formazione dei Vfp1 (Volontari in ferma prefissata). Dopo gli onori militari resi da una Compagnia in armi formata da volontari del 17° Rav “Acqui”, l’alto ufficiale è stato ricevuto dal comandante del Raggruppamento Unità Addestrative, generale di Brigata Attilio Claudio Borreca. Indi ha incontrato il personale militare e civile attivo presso la Caserma che porta il nome del maggiore Oreste Salomone, un eroe capuano ricordato il 3 febbraio 2010 con una solenne commemorazione nella ricorrenza del 92° anniversario della sua morte: egli – che era nato nel 1879 nella città federiciana – fu decorato con Medaglia d’Oro al Valor Militare conferitagli il 29 febbraio 1916 a seguito dell’operazione condotta il 18 febbraio 1916 nei cieli di Lubjana dalla sua squadriglia aerea. Il maggiore Salomone, ancorché ferito al capo e con l’aereo gravemente danneggiato, si era rifiutato di arrendersi al nemico, riuscendo a proseguire la missione fino al rientro alla propria base. Il 2 febbraio 1918, tornando da un’ennesima missione, si schiantò con l’aereo contro un albero ed una casa poco prima di imboccare il campo. Morì il giorno dopo, il 3 febbraio 1918, all’ospedale di Padova.

La caserma capuana dell’Esercito italiano a lui dedicata è ormai una stabile “location” di grandi eventi militari ordinari e straordinari che fanno costantemente registrare la presenza di tante autorità civili, religiose e militari di livello provinciale, regionale e nazionale, nonché la partecipazione entusiastica di un folto pubblico, come nuovamente avverrà alle ore 10.30 di martedì 2 marzo, in occasione dell’austero giuramento dei volontari a ferma prefissata di un anno (Vfp1) del 4° Blocco 2009.

Senza alcun dubbio bisogna prendere atto che la vita militare è sempre stata ed è ancora oggi una grande esperienza di istruzione professionale e di educazione civica; anzi, coi tempi che corrono, potremmo dire, senza essere lontani dal vero, che soprattutto quei giovani – che tale esperienza hanno vissuto o vivono – sanno manifestare concezioni dell’esistenza, “senso dello Stato” (e…della Patria) e tangibili comportamenti di assoluta correttezza umana e relazionale non facilmente riscontrabili nella massa “civettuola” del pianeta-giovani tendenzialmente immersa nella ricerca del piacere facile e della vita comoda, magari sulle spalle di genitori ancora impegnati in attività lavorativa o di anziani della famiglia che non esitano a tagliar la loro pensioncina per far felici i furbetti nipotini.

E questo nella normalità delle cose. Figuriamoci, poi, che accade nei casi in cui è la droga ad insinuarsi tremendamente nei perniciosi vizi della gioventù odierna. Somma gratitudine dunque alle Forze Armate e dell’Ordine che concorrono fortemente ad arginare la devianza e ad insegnare alle generazioni in crescita i valori universali e le irrinunciabili regole del vivere civile.

inviato da Raffaele Raimondo

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