CAPUA. Sparse nuvole e sole a tratti in cielo, specchi della commozione e dellardimento che hanno caratterizzato, presso il Raggruppamento Unità Addestrative (Rua) dellEsercito, la cerimonia di giuramento dei volontari in ferma prefissata del 1° Blocco 2010.
Fin dalle prime ore del mattino i familiari dei giurandi appartenenti al 17° Rgt. Acqui e al 47° Ferrara (rispettivamente al comando del col. William Russo e del col. Sergio Antonelli) hanno raggiunto la caserma Salomone per seguire da vicino lattesissimo evento.
Puntualmente, alle 10.30, il programma rituale ha avuto inizio con lo schieramento dei Reparti e lingresso dei labari e dei medaglieri delle Associazioni combattentistiche e dArma, nonché dei gonfaloni di Comuni decorati del casertano ai quali sono stati resi gli onori riservati, subito dopo, al comandante dello schieramento, col. Russo, alla Bandiera di Guerra del 17° Rgt. Acqui e al comandante del Rua, generale di Brigata Attilio Claudio Borreca. Numerose autorità civili, militari e religiose in tribuna; foltissimo pubblico, come sempre, dietro le transenne.
Dopo aver ricordato ai volontari lintima soddisfazione dei loro familiari, per essere riusciti ad inculcare quei valori che avranno certa evidenza nella sceltaoperata dai giovani ormai pronti a giurare fedeltà alla Repubblica, il col. Russo, durante la sua allocuzione, ha annunciato che il 1° Blocco 2010 è stato intitolato a Pier Eleonoro Negri, un eroe che ha dedicato la propria vita in armi alla realizzazione di quel sogno di indipendenza che ci consente oggi di riconoscerci nella Nazione italiana, un valoroso soldato immolatosi nella ricognizione del Garigliano del 29 ottobre 1860.
Lintervento della massima autorità, il gen. Borreca, si è snodato attraverso un ampio e vibrante discorso, ricco di ringraziamenti, di fervidi moniti e spiegando fra laltro che il coeso e partecipe senso del dovere, laltissima professionalità e la spiccata sensibilità che vengono manifestati in ogni occasione, denotano un raro e prezioso retaggio di valori umani che i nostri soldati profondono, senza risparmio di energie, in ogni circostanza in cui sono chiamati ad operare.
Spontaneo e profondo, in questo slancio ideale, un doveroso omaggio tributato così dal comandante del Rua: Su questo giorno speciale aleggia una tristezza infinita ed un vuoto incolmabile lasciato dai due nostri soldati, il sergente maggiore Massimiliano Ramadù e il caporal maggiore Luigi Pascazio, caduti in Afghanistan a seguito di un vile attentato. Sicuro di interpretare i sentimenti di tutti voi qui presenti, rivolgo ad essi il mio riverente e commosso pensiero.
Le toccanti note del Silenzio solennemente lanciate da tre trombettieri e lInno dItalia più volte eseguito dalla banda militare hanno suscitato, nel corso della cerimonia, profonde emozioni.
inviato da Raffaele Raimondo