Mika è ancora il protagonista indiscusso della televisione e della musica italiana. Al via lo show, “A casa di Mika”, in prima serata su Raidue, un programma a metà tra il varietà di quelli alla maniera di Renzo Arbore e il one man show dei nostri tempi.
Il programma, in quattro puntate, mescola arte, danza, musica e spettacolo, offrendo allo stesso modo gli spunti giusti per riflettere. E poi ancora grandi, grandissime sorprese ed ospiti eccezionali. Perchè mischiare senza frontiere è l’imperativo categorico di Mika, che si è immagino il nuovo progetto come una festa televisiva per raccontare tutto il suo mondo colorato e multiculturale.
Tra gli ospiti attesi, spiccano i nomi di Monica Bellucci, il maestro Renzo Arbore, gli attori Marco Giallini, Gianmarco Tognazzi (non mancherà un omaggio a Ugo Tognazzi, uno dei miti del cantante), Francesco Montanari e poi ancora Malika Ayane, Francesco Renga, LP e Benji e Fede, tutti chiamati a mettersi in gioco presentandosi in chiave inedita. “Non ci sarà invece Dario Fo, ma in qualche modo sarà dappertutto”, confessa emozionato il cantante ricordando la collaborazione col premio Nobel, scomparso nelle scorse settimane.
Sul palco accanto a Mika invece due donne e attrici italiane, Sarah Felberbaum, nei panni di spalla e “coinquilina” speciale, e in ogni puntata Virginia Raffaele proporrà uno dei personaggi del suo repertorio.
C’è tutto l’entusiasmo possibile nelle parole di Mika, che ieri sera ha presentato ufficialmente a Milano Stasera Casa Mika, bilanciando emozione e qualche timore. “Perché questo programma è un rischio – ammette a Panorama.it – Ho detto basta a X Factor perché dopo tre anni sentivo che il percorso era finito. Poi mi hanno proposto diversi show, anche in Francia, ma ho sempre rifiutato perché non mi sentivo pronto, almeno fino a quando è arrivata Rai 2 e ho abbassato le difese: è un rischio, perché ho una responsabilità con gli italiani che mi hanno lasciato entrare nei loro salotti. Ora devo aprire casa mia, creando qualcosa di intimo per raccontarmi in maniera diversa”.
Per questo la scenografia è stata immaginata come un’abitazione con diverse stanze – gli ospiti e i tanti amici si muoveranno tra il salotto, la cucina e la stanza da letto – nelle quali domina un’atmosfera surreale e colorata, dove tutto è possibile. Un’house party vintage che diventa palcoscenico ideale per sketch, duetti e performance, un varietà 2.0 ispirato all’iconografia dei grandi classici della tivù italiana degli anni ’60. “Mi piacerebbe rievocare il potere della tivù romantica che ti fa ballare, cantare, piangere e soprattutto sognare”ha aggiunto l’artista inglese. Un progetto ambizioso, realizzato con un gruppo di autori variegato, dallo scrittore e sceneggiatore Ivan Cotroneo a Tiziana Martinengo e Giulio Mazzoleni.