Il giorno 17 Ottobre l’Associazione socio-politico-culturale Città Viva protocollava, liberamente e senza alcun suggerimento, presso la Casa Comunale di Teverola, una richiesta con la quale si proponeva, senza alcuno spirito polemico e distruttivo, il sorteggio casuale e pubblico degli scrutatori in vista del Referendum Confermativo del 4 Dicembre.
La richiesta, pubblicizzata sui vari social e sulle varie testate giornalistiche, fra cui ‘Informazione Viva’ (giornale cartaceo gestito da noi), non ha mai ricevuto risposta concreta. Nella giornata di oggi, 11 Novembre, alle ore 13.45 circa, una rappresentanza cospicua dei soci dell’Associazione si è recata presso il Comune per assistere, così come pubblicizzato mediante manifesti, alle nomine degli scrutatori. Ci aspettavamo, francamente, che i nostri amministratori avessero almeno preso in considerazione una proposta redatta e sottoscritta da un gruppo numeroso di cittadini Teverolesi, che comprende (oltre a noi) una grossa fetta della popolazione.
Ma non solo, credevamo che fosse stata accettata, anche perché la proposta fu fatta dagli attuali amministratori, all’epoca opposizione, addirittura con un gesto eclatante, quale l’abbandono “dignitoso” dell’aula consiliare. A dimostrazione di ciò un articolo su una testata online del Maggio 2014, firmata dall’attuale Sindaco Dario Di Matteo e Maurizio Di Chiara, in cui si narra la mirabolante sceneggiata.
Sulla base di tali vicende, eravamo convinti che la nostra proposta fosse stata accettata senza battere ciglio. Ma non è stato così. Abbiamo, civilmente, dimostrato il nostro dissenso durante l’adunanza pubblica, visto che le modalità con cui si è tentato di “reclutare” tali scrutatori risulta essere quasi una “presa in giro”. I nomi scelti risultano, a dire della Commissione elettorale, disoccupati, inoccupati, studenti e, soprattutto, non nominati nelle ultime tre tornate elettorali.
Un errore. Non a caso, udite udite, presa visione dell’elenco i sopracitati criteri sono sbugiardati dalla presenza di due nostri soci, Ciro Iavazzo e Daniele Pragliola, già scrutatori nell’ultimo Referendum del 17 Aprile. Non finisce qui. In coerenza alla nostra proposta, alla nostra linea politica e alla nostra onestà intellettuale, indipendentemente dal numero e dai nomi di soci inseriti per l’attuale referendum, unanimemente rifiutiamo la proposta e andiamo avanti. Non scendiamo a compromesso.
Avremmo espresso la nostra totale gratitudine e offerta la nostra disinteressata collaborazione se oggi l’amministrazione avesse dato una risposta positiva. Oggi, per noi, ha perso la democrazia. E vi spieghiamo il perché: sì, la legge prevede questa procedura, ma l’etica e la morale prevedono che un’Amministratore prenda in seria considerazione un consiglio costruttivo pervenuto da una grande parte del popolo teverolese. Avete perso l’ennesima occasione. PECCATO!
Associazione Città Viva – Teverola