Napoli – “Da ragazzino ero esuberante, è capitato che chi doveva fare qualche rapina o trasportare droga mi abbia chiesto di seguirli, ma ho sempre detto di no. Ho allontanato diverse persone. Devo tutto alla mia famiglia, un ragazzo ha bisogno di sapere discernere tra bene e male, soprattutto in certi luoghi dove manca lo Stato, e questo può farlo solo la famiglia. Voglio raccontare la mia storia ai ragazzi. Con volontà, impegno e molte rinunce, una via d’uscita c’è sempre”.
Così Salvatore Esposito, Genny Savastano di Gomorra, che presenta la sua prima autobiografia “Non volevo diventare un boss” (Rizzoli Editore).
In un’intervista a La Repubblica, l’attore parla di Roberto Saviano: “L’ho conosciuto di persona un paio di anni fa, ma prima ci siamo scritti via e-mail. Mi disse subito che la mia interpretazione di Genny aveva superato di gran lunga le sue aspettative”.
A Roma “ho frequentato l’Accademia Teatro Blu di Beatrice Bracco. Poi ho iniziato a dare le battute per i provini di “Gomorra” ma dopo aver visionato 1200 attori per il ruolo di Genny, la direttrice del casting Laura Muccino e il regista Stefano Sollima hanno voluto farmi il provino”.
E sulle riprese della terza stagione: “Genny ha perso l’ultimo freno che aveva: il padre. Ora prenderà le redini e sarà di fronte alla sfida con Ciro. Ci sarà tanto da vedere…. Lo scopriremo nell’autunno 2017”.