Siria, raid aereo russo: uccisi 30 miliziani. Appello del Papa: “Basta sangue”

di Redazione

I jet della portaerei russa “Ammiraglio Kuznetsov” hanno inferto gravi perdite ai qaedisti del gruppo Jabhat al Nusra nella provincia di Idlib, in Siria. Lo ha riferito il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, precisando che gli attacchi sono avvenuti due giorni fa.

Secondo fonti nei servizi citate dallo stesso ammiraglio russo Konashenkov, i miliziani uccisi sarebbero almeno 30 e tra loro ci sarebbero alcuni comandanti. “In seguito ai raid compiuti dai caccia Su-33 dell’incrociatore portaerei ‘Ammiraglio Kuznetsov’ – ha affermato il generale Konashenkov – una grande unita’ del gruppo Jabhat al Nusra è stata eliminata nella provincia di Idlib”.

Secondo Konashenkov, tra i qaedisti di al Nusra uccisi ci sarebbero i comandanti di campo Mohammad Helala, Abu Jaber Harmuja e Abul Baha Al-Asfari. Quest’ultimo, stando al portavoce del ministero della Difesa russo, “era il responsabile dell’unione di cosa era rimasto delle riserve delle unità di Jabhat al Nusra nelle province di Aleppo e Hama, e anche della progettazione e del coordinamento della prossima offensiva dei miliziani ad Aleppo”.

Due giorni fa il ministro della Difesa russo, Serghiei Shoigu, aveva fatto sapere che la portaerei ‘Ammiraglio Kuznetsov’ era “coinvolta” in “una operazione su vasta scala” delle forze aerospaziali russe contro i terroristi nelle province di “Idlib e Homs”.

E mentre continua il bagno di sangue tra Siria e Iraq, arriva l’ennesimo appello di Papa Francesco: “Imploro la fine della violenza orribile di sanguinosi conflitti, che nessuna motivazione può giustificare o permettere – dice il Pontefice – in Iraq e Siria, contro centinaia di migliaia di bambini innocenti, di donne e di uomini, quando nostri fratelli e sorelle cristiani, nonché diverse minoranze religiose e etniche, sono purtroppo abituati a soffrire quotidianamente grandi prove”.

Bergoglio aggiunge: “La grande malattia di oggi è la cardiosclerosi. Pensiamo alla Siria: lì ci sono tanti a fare la guerra, ma ognuno cerca il suo interesse, nessuno cerca la libertà di un popolo. Non c’è tenerezza, c’è crudeltà. Quello che oggi accade in Siria è un laboratorio di crudeltà”.

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