SANTARPINO. Il candidato del Popolo della Libertà nel collegio Orta di Atella-SantArpino, Rodolfo Spanò, interviene sul confronto pubblico fra i diversi candidati alle provinciali tenutosi domenica scorsa.
“Domenica sera nella sala consiliare si è vissuto un grande momento di democrazia e di partecipazione che sicuramente è servito ai cittadini per farsi unidea sulle diverse proposte in campo in queste elezioni. Per questo non posso che ribadire le mie congratulazioni a chi ha partorito tale idea, il candidato di Speranza Provinciale, lamico Giorgio Catena che ha avuto lintuizione di invitarci a sederci tutti intorno ad un tavolo. Un plauso che ovviamente estendo agli altri candidati, Angelo Brancaccio, Elpidio Del Prete e Massimo Barone, che si sono confrontati a viso aperto parlando di programmi e delle questioni che stanno realmente a cuore alla gente che tra domenica e lunedì prossimo dovrà scegliere chi dovrà rappresentarli in consiglio provinciale”.
“E quella di domenica scorsa è stata alla fine una grande occasione persa da chi si è sottratto al dibattito, primo fra tutti il candidato dellUdc, nonché sindaco di SantArpino, Eugenio Di Santo, che continuando fino alla fine ad addurre motivazioni a dir poco assurde e prive di qualsiasi logica ha preferito fuggire davanti al confronto pubblico. Sono certo che i cittadini nel segreto dellurna, fra le tante cose, sapranno tener in giusta considerazione anche questaspetto, dando il peso che merita a questa vera e propria fuga dal dibattito. Dal canto mio ho cercato di illustrare le priorità programmatiche che ho posto al centro non solo di questa campagna elettorale, ma della mia azione sia da consigliere e assessore comunale oltre che da consigliere provinciale, se sarò eletto”.
“Come sempre diverse sono le direttrici della mia azione politica. Prioritarie ritengo serie politiche ambientali, sociali, passando per quelle di incentivo alloccupazione fino a quelle a sostegno dei giovani. Come sempre ho deciso di parlar chiaro ai cittadini, rimarcando che il patto che assumo con loro nel momento in cui chiedo il voto per me è sacro e che quindi prometto solo quello che sono certo di poter mantenere. Sono consapevole che se da un lato è indiscutibile che numerose sono le emergenze sul territorio, dallaltro è vero anche che grandissime sono le potenzialità umane, economiche, culturali e sociali in grado di dare delle risposte da troppo tempo attese e orami non più rimandabili. È necessario, a mio avviso, un grande sforzo comune che ci faccia compiere quel salto in avanti e che soprattutto faccia emergere le eccellenze di Terra di Lavoro in genere e dellarea atellana nello specifico”.