“Ho perso io. Il mio governo finisce qui”. Poco dopo la mezzanotte, quando la sconfitta del Sì è ormai netta al referendum costituzionale, Matteo Renzi, in diretta da Palazzo Chigi, annuncia che lunedì salirà al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni da capo del governo.
“E’ stata una festa, segnata da qualche polemica, ma una festa in cui tanti cittadini si sono avvicinati e riavvicinati alla Carta costituzionale. Molto bello e molto importante: sono fiero e orgoglioso”, ha esordito Renzi, che poi ha parlato dei risultati, ammettendo la sconfitta e rivolgendosi direttamente agli elettori. A quelli che hanno votato No, ma soprattutto a quelli che hanno votato Sì: “Ha vinto il No in maniera netta, ai leader del fronte del No vanno i miei complimenti. Ora tocca a loro avere onori e oneri. E a fare le proposte. Volevamo vincere, non partecipare. Mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta: ho perso io, non quelli che hanno votato sì. Arriverà un giorno in cui tornerete a festeggiare una vittoria”.
Poi è tornato sulla sua posizione: “Io ho perso. Dopo ogni elezione resta tutto com’è. Io sono diverso: non sono riuscito a portarvi alla vittoria. Ho fatto tutto quello che si potesse fare in questo momento”. Non ci è riuscito e quindi se ne assume le conseguenze: “Il mio governo finisce qui. Domattina riunirò il consiglio dei ministri, ringrazierò i miei ministri e poi salirò al Quirinale e consegnerò le mie dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica”.
Parole che erano state anticipate da un tweet del premier. “Grazie a tutti, comunque. Tra qualche minuto sarò a in diretta da Palazzo Chigi. Viva l’Italia! Pd arrivo, arrivo”. Poi una faccina sorridente.
Il No è stato subito in netto vantaggio fin dai primi exit poll. Il Sì al 40,9% e il No tra il 59,1%, in base al quinto exit poll di Ipr Marketing-Istituto Piepoli per la Rai. Il No – secondo l’Istituto Piepoli Ipr – è in vantaggio in quasi tutte le aree del Paese ma soprattutto al Sud e nelle isole. In base alla seconda proiezione di Emg per La7 sul referendum il Sì è a quota 40,5%, il No a 59,5%. Dopo la mezzanotte, secondo i dati del Viminale con il 10% dei seggi italiani scrutinati, il No è al 59,09%.
Grande soddisfazione del segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, tra i principali sostenitori del No: “Sfidiamo la scaramanzia e osiamo perché se vittoria sarà, sarà vittoria di popolo contro i poteri forti di tre quarti del mondo”. Secondo il capogruppo dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, “il Pd ha la maggioranza ed ha il dovere di fare un altro governo visto che in Parlamento ha la maggioranza ma senza Renzi”.
L’affluenza è stata particolarmente elevata: con il 10% dei comuni verificato, il dato sull’affluenza in Italia alle 23 risulta essere del 68,68%. Il dato dei comuni più grandi non è però ancora disponibile. Alle 19 aveva votato il 57,25% degli elettori. L’Emilia Romagna e il Veneto sono le due regioni con l’affluenza più alta registrata: 65.91% per entrambe. Fanalino di coda la Calabria con 44.34%. Nella maggior parte delle grandi città del Nord e del Centro, l’affluenza alle 19 supera il 60%: record a Firenze con il 67,3% dei votanti e a Bologna con il 65,3%, seguono Milano con il 60,88%, Torino con il 57,3%, Roma del con il 55,9%. Molto più contenuta al Sud:a Catanzaro l’affluenza è stata del 49%, a Reggio Calabria del 46,8%, a Napoli ha votato il 42,9%, a Palermo il 47%. Le uniche città del Sud che si mantengono su livelli più alti sono Cagliari, con il 54,2%, e Potenza, con il 54,90%. Supera il 70% l’affluenza a Rignano sull’Arno, patria di Matteo Renzi, Comune del quale fu consigliere comunale. Alle 19 l’affluenza registrata è pari al 70,60%. Analogo il dato di Pontassieve, dove ha attualmente residenza, dove è pari al 70,07%.