Aversa – Visita a sorpresa del sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri all’ex “Opg Filippo Saporito” diventato, a seguito del decreto del Ministro della Giustizia del 17 agosto 2016, che ha convertito la struttura in “Casa di Reclusione”, un carcere a custodia attenuata, in cui sono presenti detenuti che scontano gli ultimi periodi della pena.
E’ stato un giro veloce quello fatto dal sottosegretario insieme alla direttrice Elisabetta Palmieri e al comandante della Polizia penitenziaria Luigi Mosca. Un giro che ha toccato l’intera struttura carceraria, dalla cucina, alla lavanderia, al campo di calcio, all’area verde in cui i detenuti coltivano ortaggi e allevano e curano capre e galline, alla sala teatro dove viene celebrata anche la messa nei giorni delle festività religiose, ai reparti quelli già realizzati, ma ancora vuoti, e quelli ancora da realizzare, alle camerate dove ha potuto rendersi conto delle condizioni ottimali in cui vivono i detenuti, alla biblioteca, al museo criminologico dove si è soffermato in particolare a controllare alcuni degli strumenti utilizzati per il trattamento dei malati mentali come l’apparecchio per l’elettroshock.
Ferri si è incuriosito per il craniostato usato per effettuare diagnosi mostrando, inoltre, particolare interesse per l’angolo dedicato alla tristemente famosa Bellentani, dove ha fatto risuonare le note del pianoforte usato dall’ammalata nel periodo di internamento.
Al termine il sottosegretario ha espresso la sua soddisfazione per come è stata realizzata la trasformazione dell’Opg offrendo ai detenuti la possibilità di uscire dall’isolamento delle celle per rendersi utili realizzando anche opere murarie, così da inserirsi in qualche modo nel mondo esterno, facendo anche risparmiare denaro lo Stato. Stato che, su input del sottosegretario, interverrà, si spera in tempi brevi, per rinforzare l’organico della Polizia penitenziaria che con la prossima apertura di due padiglioni già ristrutturati, dovrebbe ospitare circa ottanta detenuti che andrebbero ad aggiungersi ai circa 130 oggi presenti.
Per il sottosegretario il primo intervento da effettuare è proprio quello d’ incrementare al più presto l’organico dal momento che la struttura con i padiglioni che verranno aperti a breve e quelli che verranno aperti a medio termine potrebbe raggiungere una ricettività di oltre 400 detenuti che saranno ospitati in un “carcere” che rappresenta, come ha sottolineato, un modello per la realtà penitenziaria italiana.