Si dice serena la sindaca di Roma, Virginia Raggi, nonostante l’accusa di falso in atto pubblico e abuso d’ufficio.
L’indagine avviata dalla Procura di Roma cerca di far luce sul rapporto del primo cittadino con Raffaele Marra eletto dalla Raggi come uomo di fiducia, e arrestato per corruzione.
Il fatto che salta all’occhio è quello che riguarda Renato Marra, fratello di Raffaele, che nell’ottobre scorso fu trasferito dalla Polizia Municipale e nominato capo del Dipartimento del Turismo del Campidoglio.
I magistrati capitolini sono al lavoro per capire se la nomina di Renato a direttore del Turismo abbia coinvolto il fratello, che era a capo dell’ufficio personale. Del caso si è occupata l’Autorità Nazionale Anticorruzione ritenendo “configurabile” il “conflitto di interessi”, sia nel caso in cui Raffaele Marra avesse svolto un mero ruolo formale nella procedura, sia nell’eventualità di una sua partecipazione diretta all’attività istruttoria.
La nomina avvenne come se i due non fossero mai stati parenti mentre la Raggi accettò a fatto compiuto. Questo raccontano almeno due chat estratte dal cellulare di Raffaele che danno conto di altrettante conversazioni. Nella prima, la Raggi si lamenta di essere stata messa di fronte al fatto, di non sapere nulla neppure dell’aumento di stipendio connesso alla nomina di Renato pari a 20mila euro in più all’anno. Nella seconda, Raffaele invita Renato, nell’autunno del 2016, a correre per un posto che, evidentemente, ha già battezzato come suo. “C’è una posizione. Perché non fai domanda?”.
“Abbiamo appreso la notizia con serenità perché siamo coscienti che tutto verrà chiarito – ha commentato il capogruppo del M5S in Campidoglio, Paolo Ferrara, a margine dell’Assemblea capitolina – non c’è nessun dubbio in merito alla sindaca e la maggioranza va avanti ancora più compatta. Non mi risulta sia indagata. Se c’è la possibilità di una autosospensione di Raggi? Non commento le ipotesi”.
La sindaca verrà ascoltata il prossimo 30 gennaio.