Quattro arresti operati dalla squadra mobile di Messina contro i presunti autori di rapine ai danni di cinque esercizi commerciali della città, compiute tra il settembre e il gennaio scorsi, due delle quali in rapida successione, a venti minuti di distanza l’una dall’altra.
Le indagini furono avviate lo scorso 1 settembre dopo la rapina ad una gioielleria del viale San Martino, assaltata in pieno giorno, intorno alle 13. Un bottino da oltre 50mila euro. I malviventi costrinsero i dipendenti dell’esercizio commerciale ad aprire le vetrine afferrandole per il collo. Rastrellarono velocemente i gioielli per poi prendere la fuga.
Il 13 dicembre fu la volta di una macelleria e di un tabacchi: la prima rapina alle 18.50 in corso Cavour, la seconda, venti minuti dopo, in piazza San Clemente. E’ emerso che i criminali, minacciando di usare la pistola perché “noi in Romania facciamo così”, si fingevano rumeni, ostentando un accento straniero e ripetendo, più volte, durante le rapine, di esserlo.
Un dettaglio importante rilevato dai poliziotti durante le indagini che si è andato sommando ad altri legati al mezzo usato per scappare dopo i colpi, ai tratti somatici e alle fattezze dei criminali, nonché all’abbigliamento usato. Un abbigliamento su cui le successive intercettazioni telefoniche hanno dimostrato che i rapinatori sceglievano in base al colore che avrebbe “portato più o meno male” al buon esito del colpo.
Un’altra rapina il 12 gennaio scorso, intorno alle 19, ai danni di Messinsaldo: i dipendenti furono minacciati con coltelli, spinti a terra e rapinati di borse, preziosi, cellulari, orologi. Poi fu saccheggiato il contenuto della cassaforte, circa 900 euro. Coinvolta anche una quinta persona, al momento irreperibile.