CARINARO. Era il 31 agosto dello scorso anno quando lungo via Manzoni, sulle mura della scuola elementare “San Giovanni Bosco” di Carinaro, apparve questa scritta: “La camorra non perdona”, che suscitò indignazione da parte della comunità locale. Ora, quasi ad un anno esatto da quell’episodio, è riapparsa nello stesso posto la stessa frase: “La Camorra non perdona”, stavolta però firmata “by ‘O figlio do’ Marsiglies (F.J. bm)”.
La grafia tra le due scritte sembra diversa, pertanto potrebbe non essere lo stesso autore del graffito precedente, anche se comunque restano molti interrogativi, gli stessi dello scorso anno. Una ragazzata? Una provocazione? Un messaggio diretto a qualcuno? In realtà, ma ovviamente si tratta di pura ipotesi, vi sarebbe un fattore che lega i due episodi. Lo scorso anno, ad agosto, si stavano effettuando i lavori di ristrutturazione della scuola media “Petrarca” (dove, ricordiamo, lo scorso marzo fu esploso un colpo di pistola contro la guardiola, altro episodio strano); quest’anno, invece, praticamente nello stesso periodo, si stanno svolgendo i lavori per l’ammodernamento della rete idrica. In entrambi i casi, gli ignoti autori hanno usato la classica bomboletta spray, di colore nero, ma nel primo episodio veniva cancellata un’altra parola riportata sotto la frase. Forse si trattava di una firma, di uno pseudonimo, come si usa spesso in questi casi. Oppure c’era un nome o un riferimento a chi non doveva “perdonare” la camorra. Questo non si è mai saputo, visto che quella parola risultava illeggibile. Può darsi che gli autori l’avessero fatto di proposito per creare una sorta di “indovinello”, oppure che si trattasse di un semplice “ripensamento”, dovuto al fatto che da quella parola si potesse risalire a loro. In ogni caso, si tratta di due frasi che “sponsorizzano” la criminalità, scritte tra l’altro sul muro di una scuola, e dunque di una sede istituzionale. Un analogo episodio si verificò ad aprile 2006 nella vicina Casaluce, quando su un muro apparse la frase “Provenzano libero”, proprio a pochi giorni dalla cattura del boss di Cosa Nostra. Anche in quel caso molti furono gli interrogativi. E’ certo, comunque, che negli ultimi tempi si può notare in molti giovani un atteggiamento di indifferenza, se non di vera e propria ostilità, verso la giustizia, le forze dell’ordine e la legge in generale. Quasi come se l’essere un criminale sia un “modus vivendi” affascinante. Vano, dunque, si è rivelato l’auspicio del Questore di Caserta, Carmelo Casabona, che il 27 marzo scorso, all’indomani dell’episodio del colpo di pistola contro la guardiola, faceva visita agli alunni della scuola media “Petrarca” affermando che “da un fatto negativo spesso nasce qualcosa di positivo che ci porta a migliorare”.
“Condanniamo con fermezza lo squallido atto che è stato commesso ma, allo stesso tempo, riteniamo inopportuno lanciare allarmismi poiché certamente si è trattato, anche questa volta, della bravata di qualche facinoroso”. Con queste parole il sindaco Mario Masi commenta la frase “La camorra non perdona” riapparsa sulle mura della scuola elementare “San Giovanni Bosco” di Carinaro, ad un anno dalla comparsa di un’analoga scritta. Il primo cittadino, dunque, esclude l’ipotesi dell’avvertimento malavitoso, così come esclude qualsiasi ipotesi di intimidazione verso le ditte concessionarie dei lavori alla scuola media, effettuati lo scorso anno, e di quelli per la rete idrica, attualmente in corso. Le due scritte, infatti, sono apparse in “coincidenza” delle due opere pubbliche. “Entrambi i lavori sono andati avanti, quelli della scuola media si sono conclusi regolarmente e quelli della rete idrica si stanno completando. Pertanto, non c’è stato alcun rallentamento o altro strano inconveniente che faccia pensare ad intimidazioni verso le ditte”, riflette Masi, il quale, dando forza al suo pensiero che si tratti di una ragazzata, aggiunge: “La camorra, come sappiamo, è fredda e spietata e se deve fare una cosa la fa e basta, senza troppi fronzoli”. Insomma, uno scherzo, che per il sindaco rappresenta comunque un sintomo preoccupante di devianza giovanile sul quale bisogna intervenire: “Nelle nostre zone, purtroppo, esistono fenomeni di disagio giovanile che le istituzioni sono chiamate a debellare. Da parte nostra, nei limiti delle possibilità finanziarie del Comune, sin dall’inizio del mandato amministrativo abbiamo promosso iniziative di svago per i giovani nell’ambito dello sport, della cultura, della musica. Tra queste, l’apertura del nuovo centro sportivo e la rassegna di eventi estivi. Certo, bisogna fare molto di più e ci impegneremo in tal senso”. Intanto, i cittadini attendono che quella scritta sia rimossa dal muro.