CARINARO. “Masi propone cose passate”. Lo afferma il consigliere di opposizione Giuseppe Barbato all’indomani della promessa del sindaco Mario Masi di impegnarsi l’anno prossimo per la costituzione del nuovo comitato per la festa patronale, nel caso nessuno si faccia avanti.
“Alla fine degli anni ’50 e ’60 – dice Barbato – a Carinaro c’era un’usanza: chi vinceva le elezioni, sindaco in testa, preparava la festa di Sant’Eufemia. E che guerra c’era in quel periodo. Il caro don Gennaro Morra mi raccontava che c’era una continua competizione, la gente che aveva votato per uno non dava offerte all’altro, e viceversa. C’erano poi intere famiglie schierate con questa o quella commissione. Il paese, insomma, si spaccava in due”. Ecco perché Barbato ritiene le parole di Masi quasi come dirette a dividere la comunità in “guelfi e ghibellini, chi sta con l’amministrazione e chi con la chiesa. “Indietro non vogliamo tornare, – afferma il consigliere – i cittadini di Carinaro vogliono solo le loro tradizioni, quelle che gli hanno tramandato i genitori e tutte quelle persone che da oltre cento anni sacrificano il proprio tempo per dedicarsi alla preparazione e allo svolgimento dei festeggiamenti patronali”. Per Barbato “i tempi sono cambiati, la gente si è emancipata, è diventata più intelligente, più libera e vuole essere svincolata da ogni appartenenza”. “Masi sta facendo il sindaco? – conclude Barbato – E faccia il sindaco. Il comitato che in futuro di costituirà avrà un altro compito che di certo non collimerà con quello dell’amministrazione”.