CARINARO. Riunione del coordinamento del Pd per risolvere la crisi amministrativa. Questo quanto disposto dal coordinatore del Partito democratico, Armando Torino, a seguito delle dimissioni da assessori protocollate laltra mattina da Paolo Sepe e Domenico Barbato.
Vogliamo recuperare un po tutto. ha affermato Torino Dunque abbiamo indetto una riunione di partito per giovedì alla quale ho invitato lamministrazione, il sindaco e i due assessori dimissionari. Riconciliazione, questa sembra essere la parola dordine del segretario del Pd, che non vuole dichiarare altro e attende i risultati dellincontro.
Lintento è quello di costringere, in un certo qual modo, i componenti del partito, ed in particolare i due ex assessori e il sindaco Mario Masi, al confronto e di arrivare ad una convergenza che tenga unita la coalizione e che non lasci sfuggire qualche pezzo importante nella prossima competizione elettorale.
Una conciliazione, quella in cui spera Torino, che però sembra difficile da trovare. Paolo Sepe ha infatti indicato la sua volontà di non partecipare alla riunione di maggioranza indetta per oggi ed ha comunicato la sua intenzione di lasciare la maggioranza e passare in opposizione come indipendente del Pd durante il prossimo consiglio comunale.
Decisione, questa, che potrebbe essere adottata anche da Barbato. Questultimo è stato chiaro nelle dichiarazioni rilasciate laltro giorno in una nota stampa: Le dimissioni scaturiscono da profonde e acute divergenze sia di ordine programmatico (Pip e Cimitero) che politico. A tutto questo si aggiungono motivazioni di carattere personale, atteso che il comportamento del capo dell’amministrazione ha sempre cercato con prevaricazione e arroganza di mortificare l’operato degli assessori dimissionari mettendo in discussione, anche così, antichi rapporti familiari e personali. Lo stesso Barbato ha sottolineato che la lista Patto per Carinaro è nata dal divorzio di mamma Masi e papà Comparone. Masi lo abbiamo sperimentato adesso dobbiamo scegliere per le prossime amministrative. Quasi a voler dire che visto il risultato fallimentare dellaccordo di cinque anni fa (fallimentare perché conclusosi con la frattura del gruppo) non sussistono le basi per continuare a lavorare insieme.
dal Corriere di Caserta, 18.03.09 (Luisa Conte)